I due storici organi battenti della Basilica dei Frari di Venezia suoneranno insieme in occasione della chiusura di venerdì 30 settembre
Save the date: venerdì 30 settembre, alle ore 21, in Basilica dei Frari, a Venezia.
Per gli amanti della musica organistica è infatti in calendario un appuntamento speciale: il grande concerto d’organo a sigillo finale della XII edizione del Festival organistico internazionale “Gaetano Callido” che quest’anno ha ritrovato la sua completezza e varietà di interpreti e proposte dopo i due anni (2020 e 2021) a “formato ridotto” imposto dalle restrizioni per Covid.
Un evento, per Venezia, che, grazie proprio a questo Festival (varie le chiese “ospitanti”: da San Giorgio Maggiore, a San Trovaso, a San Rocco, solo per citarne alcune), si sta ritagliando uno spazio nel panorama della musica organistica in Italia. Un genere che trova interesse e curiosità anche tra i giovani.
Il concerto di chiusura
Quello di venerdì 30 non è un semplice concerto, come lo sono stati gli altri del ricco programma della rassegna 2022, curata dal direttore artistico, il maestro Nicolò A. Sari. La serata rappresenterà infatti una delle rare occasioni di alta performance organistica a Venezia, perché suoneranno assieme i due storici organi posizionati sopra lo stupendo coro ligneo dei Frari.
Organi “battenti”, quasi in un contrappunto dalle sonorità che possono portarci a effetti da Dolby System: un sound surround non digitale, non costruito tecnologicamente ma naturale e per questo con risultati di grande ricchezza timbrica.
I due organi battenti dei Frari sono un Callido e un Piaggia entrambi a tastiera unica. Datati XVIII secolo, il primo fu costruito dal celebre organaro Gaetano Callido mentre il secondo è opera di Gian Battista Piaggia. A suonarli saranno il talentuoso organista portoghese Rui Fernando Soares (al Callido) mentre il Piaggia sarà affidato proprio al giovane Nicolò A. Sari che ai Frari, come anche a San Trovaso, suona regolarmente.
Saranno accompagnati dal soprano lusitano Fabiana Magalhaes in un programma che spazia da Monteverdi a Vivaldi, J. C. Bach, Gabrieli. Quasi una “verticale” filologica con numerosi brani in cui i due imponenti strumenti della Basilica suoneranno in contemporanea in un’esperienza musicale di sorprendente effetto.
Il Festival
“Un altro punto di forza di questa edizione, ma direi più in generale del Festival – spiega il direttore Sari – è quello di avere una sua caratteristica originale: non è rivolto a una fruizione turistica, ma nasce con lo scopo di valorizzare l’arte organaria veneta e veneziana. Da qui la scelta di includere nella manifestazione più chiese cittadine con il loro patrimonio di organi di grande pregio, per cui il Festival ha anche una funzione di ricerca e salvaguardia. Aspetto che, assieme alla musica, interessa anche giovani appassionati”.
Il consiglio per chi non volesse perdersi la serata finale è quello di non prendersi all’ultimo momento. Pur grande, la Basilica dei Frari, anche negli altri concerti del Festival (in particolare per l’inedito e seguitissimo concerto-promenade), ha registrato una risposta molto al di là delle aspettative da parte del pubblico, composto non solo da esperti e amanti del genere organistico. Anche questo un segnale della maturazione di un gusto musicale nuovo e tutto da sviluppare.
Agostino Buda