Liguria, Marche, Sicilia e Umbria nella morsa del sisma
Non hanno dormito sonni tranquilli, nella notte del 22 settembre, gli abitanti di Sicilia e Umbria.
Ma ancor meno sono stati sereni in giornata liguri e marchigiani.
Alle 12.24, infatti, a Folignano, Ascoli Piceno, una scossa di terremoto di magnitudo 4.1, subito dopo seguita da una successiva di magnitudo 4.2, ha scosso la città.
Poco più tardi alle 15.39, la terra ha tremato ancora a Genova, dove si sono fatte sentire due scosse di magnitudo 3.9 e 4.1 con epicentro a Bargagli.
Un’enorme paura per le persone, accorsi in strada come accaduto nella notte a Paternò, in provincia di Catania, dove il sisma ha svegliato di soprassalto tutti alle 4.21.
In questo caso, il sisma registrato dall’Istituto Nazionale i Geofisica e Vulcanologia (Ingv) è stato di magnitudo 3.6.
La scossa, localizzata a 4 km da Paternò e a una profondità di 10 Km, è stata avvertita da numerosi comuni a poche decine di km (Motta Sant’Anastasia, Belpasso e Santa Maria di Licodia, Camporotondo Etneo e Misterbianco, Ragalna, San Pietro Clarenza e Biancavilla, Nicolosi e Mascalucia, Gravina di Catania, Adrano, Tremestieri Etneo e Sant’Agata li Battiati, Pedara e Catania, San Giovanni la Punta, Centuripe e Trecastagni, San Gregorio di Catania e Viagrande).
In questo caso, il sisma registrato dall’Istituto Nazionale i Geofisica e Vulcanologia (Ingv) è stato di magnitudo 3.6.
Poche ore prima, lo spauracchio è toccato Terni, in Umbria: alle 2:33, un sisma di magnitudo 2.4 si è fatto sentire infatti ad Acquasparta.