Dal Salone nautico alla Mostra del Cinema, i grandi appuntamenti internazionali hanno aiutato il rilancio del turismo. La soddisfazione degli albergatori
In principio (parliamo del 2 settembre 2020) fu la 77^ Mostra del Cinema.
Pur con il lockdown alle spalle, l’Italia era ancora nel pieno della più dura emergenza pandemica. E Venezia ebbe il coraggio, per prima dopo l’esplosione mondiale del Covid-19, di organizzare un grande evento in presenza.
Fu un festival logicamente anomalo, compresso tra le strette misure anti-contagio. Ma la manifestazione si tenne regolarmente. E diede un importante messaggio di fiducia e di speranza.
Adesso, sono passati 2 anni. E, a chiudere un ideale cerchio, ecco di nuovo la Mostra del Cinema.
Perché il successo della 79^ edizione della rassegna cinematografica della Biennale di Venezia ha completato un’estate che ha segnato la definitiva ripartenza di Venezia.
E, insieme alla voglia dei turisti di tornare a respirare il fascino da “museo a cielo aperto” della città, sono stati proprio i grandi eventi, dal Salone Nautico alla Biennale d’Arte, a riportare la Serenissima al centro dell’attenzione internazionale.
I numeri di un’estate da ricordare: dal Salone Nautico…
Il progetto di puntare, attraverso un Salone che guarda al futuro del settore, su Venezia come punto di riferimento della nautica, a partire da quella più moderna e sostenibile, non solo dell’Adriatico ma anche del Mediterraneo orientale, rischiava di essere affossato proprio dal Covid subito dopo la sua entusiasmante nascita nel 2019.
Eppure, nonostante il rinvio obbligato della seconda edizione, gli organizzatori hanno avuto il coraggio di non demordere, rilanciando al contrario, appena consentito dalla situazione contingente, l’appuntamento in Arsenale. E i risultati hanno premiato la loro tenacia.
Dal 28 maggio al 5 giugno 2022, sono state oltre 30 mila le presenze registrate, 200 espositori, 2.000 operatori, 300 barche, oltre 50 eventi culturali e di approfondimento. E già ferve l’attesa per il quarto Salone Nautico di Venezia, che sarà in calendario dal 31 maggio al 4 giugno 2023.
…agli appuntamenti della Biennale
Il Salone Nautico è venuto a sovrapporsi con uno dei principali eventi organizzati dalla Biennale di Venezia: la 59^ Esposizione internazionale d’arte, curata da Cecilia Alemani e intitolata “Il Latte dei Sogni”. Inaugurata il 23 aprile, si chiuderà il 27 novembre. E, al 5 settembre, i biglietti venduti erano 368.910, con un +15% rispetto al 2019.
La grande attenzione internazionale è confermata anche da altri numeri: 58 Nazioni presenti nei padiglioni dei Giardini, rappresentate da 213 artisti e 1.433 opere esposte, molte delle quali realizzate appositamente per questa edizione.
E anche l’edizione dei 90 anni della Mostra del Cinema ha chiuso i battenti, il 10 settembre, con numeri da record, perché superiori addirittura a quelli del periodo pre-Covid. Ad esempio, si è registrato un +6% di biglietti venduti (il totale esatto è stato di 60.447) rispetto all’edizione 2019 e sale di proiezione occupate al 100%.
E poi un 11% in più, rispetto a 3 anni prima, di presenze in sala degli accreditati, nonostante la leggera riduzione (da 12.800 a 12 mila) delle tessere rilasciate. Di queste, 2.195 sono state distribuite ai giornalisti, tra cui 867 della stampa estera.
Grandi eventi: la soddisfazione degli albergatori
“Dobbiamo ringraziare il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, e il presidente della Biennale, Roberto Cicutto – commenta Claudio Scarpa, direttore dell’Associazione Veneziana degli Albergatori AVA – perché hanno avuto il grande coraggio di programmare il Salone Nautico e i grandi eventi fisici della Biennale nel periodo più buio della pandemia”.
“Questa – prosegue Scarpa – è stata una grande sfida vinta anche per noi, perché ha dato un importante segno di ripartenza. Personalmente, poi, ho la sensazione che, dalla pandemia, sia uscito un turismo qualitativamente migliore, senza dover più assistere ad alcune scene a cui ci eravamo dovuti abituare in precedenza”.
“Proprio la massiccia partecipazione di pubblico ai grandi eventi – conclude il ragionamento il direttore dell’AVA – qualifica i flussi turistici arrivati a Venezia su un buon livello culturale, che ritengo si sposi al meglio con quelle che sono le caratteristiche della nostra città”.
Venezia e il turismo nell’estate 2022
E tutto ciò, tornando ai numeri, si è tradotto in un ritorno dei turisti a Venezia. Perché, come ricorda Claudio Scarpa, “noi siamo stati i più colpiti in Italia, dalla pandemia, visto che la crisi era iniziata 3 mesi prima, con l’acqua alta eccezionale di novembre 2019, percepita dai turisti internazionali come un vero e proprio tsunami. E la bellissima operazione di rilancio d’immagine fatta con la stampa estera fu vanificata dal Covid”.
La crisi pesantissima per il turismo veneziano, per fortuna, si è conclusa ad aprile 2022. “Io – ammette il direttore – ho sbagliato completamente le previsioni: la ripresa non è stata timida, ma, una volta tolto il “tappo” del Covid, c’è stata letteralmente un’esplosione di turisti arrivati in città”.
“Da Pasqua in poi – prosegue – abbiamo così avuto prima 3 mesi che solo per prudenza definirei da “quasi” tutto esaurito. Poi anche in luglio e agosto, che in centro storico sono di media stagione, hanno visto elevati tassi di occupazione degli alberghi. E settembre, che è per noi altissima stagione, è stato strepitoso, anche grazie alla Mostra del Cinema. In prospettiva, le previsioni sono altrettanto positive anche per ottobre, se la pandemia ci lascerà tranquilli”.
Il post-Covid, tra novità positive e nuove criticità
Che l’aria sia cambiata, per Scarpa, è testimoniato anche da un altro fatto. “Negli ultimi anni – sottolinea – la gente prenotava solo last minute, per timore di dover cancellare il viaggio all’ultimo a causa del Covid. Adesso questa paura è venuta meno: si ricomincia a ragionare anche sul lungo periodo, visto che abbiamo già ricevuto le prime richieste per Carnevale e Pasqua 2023”.
Se il Covid fa meno paura, per converso gli albergatori si trovano ora a fronteggiare il boom dell’esplosione dei costi. “Ho visto bollette – racconta il direttore degli albergatori veneziani – aumentare in un anno anche del 300%. E l’aumento dei prezzi dell’energia si ripercuote in maniera generalizzata. La sfida degli albergatori, anche se può sembrare non bello dirlo, sarà quella di riuscire a tenere alti i prezzi, per restarci dentro, anche in bassa stagione”.
Spaventa invece meno un altro problema legato indirettamente al Covid: la carenza di personale. “In questi due anni – conclude Scarpa – molta gente ha dovuto cambiare lavoro, perché di sola cassa integrazione non si può vivere. In ogni caso, sono ottimista che questo aspetto si possa risolvere in 2 o 3 mesi al massimo”.
Il ritorno dei voli
Una conferma alla ripresa del comparto, in particolare con l’avvicinarsi dell’estate, arriva anche dall’assessore al Turismo della Regione Veneto, Federico Caner. Una chiave è legata alla riapertura del traffico aereo internazionale: secondo i dati sul traffico aereo di Save tra gennaio e agosto parlano di 9.689.230 passeggeri movimentati in Veneto tra arrivi (4.841.980) e partenze (4.847.250).
Il recupero è stato così pari al +77% del traffico, rispetto allo stesso periodo del 2019. Al totale, l’aeroporto di Venezia ha contribuito per il 61,5% con quasi 6 milioni di passeggeri da inizio anno, di cui 3,2 milioni movimentati tra giugno e agosto.
“Dopo un periodo in cui è stato fondamentale l’apporto del turismo domestico – sottolinea Caner – anche i turisti esteri stanno aumentano la loro presenza in Veneto, e diversi mostrano un segno positivo anche rispetto ai tempi precedenti alla crisi sanitaria”.
La “reputazione” del turismo
“Oggi – prosegue l’assessore – oltre a questi importanti indicatori, la nostra attenzione si rivolge soprattutto alla lettura e all’interpretazione dei nuovi dati, per osservare e comprendere qual è la reputazione online delle destinazioni venete, ma anche dei singoli comparti della filiera turistica nel dettaglio”.
A tal proposito, il sentiment complessivo, nel Veneziano, si attesta durante il 2022 su un 86,7%. Le “attrazioni” totalizzano un 92,3% su 56,3mila contenuti analizzati, poi vengono “locali e ristoranti” e “ricettività”, con 84,6% e 83,1% rispettivamente per 182,3 mila e 306,6 mila contenuti.
“I punti di riferimento di chi arriva a Venezia e vuole scoprire le sue bellezze storico-artistiche e le attrazioni più apprezzate sul web – rivela Caner – nel progressivo gennaio-settembre 2022 sono, nell’ordine, la Scala Contarini del Bovolo, la Basilica di San Marco, la Scuola Grande San Rocco, la Chiesa di San Giorgio Maggiore”.
Alberto Minazzi