La piattaforma aperta nella prima settimana di settembre. Ecco come presentare la domanda
www.bonustrasporti.lavoro.gov.it.
Da qualche giorno a questa parte, è questo il sito che registra un incessante numero di accessi in Italia. E’ stato attivato a inizio settembre ed è la piattaforma che consente di richiedere di beneficiare del bonus introdotto dal governo per agevolare tutti coloro che, per raggiungere il proprio posto di lavoro, la scuola o comunque muoversi in città, utilizzano i mezzi pubblici.
Le risorse messe in campo ammontano a 180 milioni di euro e sono destinate a coloro che rientrano nella fascia di reddito fino a 35 mila euro.
Che non si sono fatti attendere. Appena avuto notizia dell’apertura del portale, gli italiani si sono collegati alla piattaforma digitale aggiudicandosi un contributo fino a 60 euro per acquistare un abbonamento mensile.
Un bonus con un duplice obiettivo
«É un risultato molto incoraggiante ed è la prova che la misura funziona ed è apprezzata – ha commentato il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, -. Per questo che mi auguro che possa essere rafforzata, prevedendo ulteriori risorse, o resa strutturale dato che si tratta di un aiuto sia per le persone economicamente più fragili che fanno i conti con l’aumento del prezzo del carburante sia per l’ambiente, perché sposta sul trasporto pubblico locale chi utilizza mezzi privati».
Il bonus che vale su gomma, ferro e acqua
Il bonus pUò essere usato per acquistare un abbonamento annuale, beneficiando in questo modo, di due o anche tre mensilità, o mensile.
Può essere pari al 100% di quanto speso con un limite massimo di 60 euro per ciascun beneficiario e deve essere utilizzato entro il 31 dicembre.
Vale su gomma, ferro e acqua. Sul trasporto ferroviario non vale per i servizi di prima classe, executive e business.
Occasione per incentivare l’uso del trasporto pubblico locale, il bonus rientra nel Dl Aiuti e può essere utilizzato con un solo gestore.
L’intento è quello di renderlo strutturale, avviando anche in Italia, come già avviene in Spagna e Germania, una politica di netto abbattimento dei costi per il trasporto pubblico, in modo tale che la domanda si sposti verso quest’ultimo.