Varato dal MiTe il decreto attuativo che estende agli impianti fino a 200 kW il modello per accedere alla procedura online semplificata
Installare sul tetto della propria casa o della propria azienda un impianto di pannelli solari in grado di produrre energia fino a 200 kW diventa più facile e veloce.
Basterà in pratica compilare un modulo online e inviarlo al gestore di rete: una volta effettuate le verifiche, l’iter di concessione per la connessione alla rete partirà automaticamente.
Per dare il via all’allargamento della semplificazione anche agli impianti superiori a 50 kW, prevista dal decreto Energia convertito in legge a fine aprile, mancava solo il decreto attuativo. Che adesso è stato pubblicato con la firma del ministro per la Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, aprendo potenzialmente a nuove opportunità in questo momento di crisi energetica.
Si stima infatti che gli effetti immediati sulla bolletta derivanti dall’utilizzo di un impianto fotovoltaico da 200 kW si traducano in un taglio immediato del 30%, con benefici ancor maggiori una volta ammortizzati i costi iniziali e sempre ferma restando la possibilità di vendere il surplus di energia prodotta al gestore dei servizi energetici (Gse).
Il modello unico per i pannelli solari
Il decreto “definisce le condizioni e le modalità per l’applicazione del modello unico semplificato agli impianti solari fotovoltaici su edifici o su strutture e manufatti fuori terra diversi dagli edifici, nonché nelle relative pertinenze, di potenza nominale complessiva fino a 200 kW”.
Se non si richiedono incentivi, in sostanza, non sono necessarie quindi speciali autorizzazioni per i lavori che ricadono in edilizia libera.
Il Modello unico, attraverso la cui estensione agli impianti fotovoltaici più potenti passa la semplificazione, che considera gli interventi equiparabili a una manutenzione ordinaria, può essere utilizzato per ottenere l’autorizzazione a realizzare, modificare o potenziare la connessione e l’esercizio degli impianti che presentino alcune caratteristiche.
Le caratteristiche dei pannelli solari
Oltre ad avere una potenza nominale non superiore a 200 kW, i pannelli devono in particolare essere “ubicati presso clienti finali già dotati di punti di prelievo attivi e per i quali siano necessari interventi di realizzazione, modifica o sostituzione a regola d’arte dell’impianto per la connessione del gestore di rete eseguiti attraverso lavori semplici”.
Inoltre, deve trattarsi di impianti “per i quali sia richiesto il ritiro dell’energia elettrica da parte del Gse, ivi incluso il ritiro dedicato, ovvero si opti per la cessione a mercato dell’energia elettrica mediante la sottoscrizione di un contratto di dispacciamento con una controparte diversa”.
Restano esclusi dall’ambito di applicazione i soli immobili vincolati, tranne i casi in cui i pannelli siano integrati nelle coperture e non visibili dagli spazi pubblici esterni e dai punti di vista panoramici oppure i manti delle coperture siano realizzati in materiali della tradizione locale.
La richiesta
Il richiedente deve compilare il modello unico in forma telematica e trasmetterne la prima parte online al gestore di rete competente.
Questo sarà chiamato a verificare, secondo le modalità definite dall’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente Arera, la compatibilità della domanda con le condizioni previste e l’effettiva necessità di semplici lavori per la connessione dell’impianto alla rete.
In caso di esito positivo della valutazione iniziale, l’iter di connessione si avvia in modo automatico, senza previsione di emissione del preventivo.
Sarà il gestore di rete a fornire ai richiedenti, anche sul proprio sito internet, un vademecum informativo che elenchi gli adempimenti cui è tenuto durante la fase di esercizio dell’impianto e che indichi i soggetti, e i relativi riferimenti, cui si rivolge per le varie evenienze che possono realizzarsi nel corso della vita dell’impianto.
Una volta completati i lavori, chi ha presentato la richiesta iniziale dovrà trasmettere anche la seconda parte del modello. Inoltre, una volta superate positivamente le verifiche, i richiedenti dovranno corrispondere ai gestori di rete il corrispettivo unico standard inclusivo dei costi per la connessione definito sempre da Arera.
Alberto Minazzi