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Covid: arrivano i vaccini contro le varianti

Covid: arrivano i vaccini contro le varianti

Atteso per giovedì 1 settembre il via libera di Ema. E l’Italia accorcerà la durata dell’isolamento dei positivi

Anche se è innegabile (pensando soprattutto alla prima ondata estiva da inizio pandemia) che il Covid abbia solo parzialmente allentato la morsa, quello del 2022 sarà il primo autunno senza lo stato d’emergenza sanitaria legato al coronavirus.
La strada ormai ben avviata verso l’endemizzazione del Sars-CoV-2 non farà però venir meno la necessità di fronteggiare con mezzi adeguati la prevedibile recrudescenza dei contagio.
Da un lato, così, è imminente il via libera anche da parte dell’agenzia del farmaco europeo Ema ai nuovi vaccini, validi sia per il ceppo originario del virus che per quello modificato nella più recente “variante Omicron”. D’altro canto, però, anche le misure per contrastare la diffusione dell’infezione vanno ritarate. E, non a caso, il Ministero della Salute è prossimo alla pubblicazione di una circolare che introdurrà le novità in tal senso, a partire dalla durata dell’isolamento.

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Il nuovo vaccino anti-Covid contro le varianti

Lo sviluppo dei vaccini a rna messaggero di Pfizer e Moderna, in questi mesi, non si è mai interrotto. Le due big pharma sono così arrivate a sviluppare i loro sieri bivalenti, in grado cioè di garantire la protezione, con una concentrazione adeguata di anticorpi, tanto dal Sars-CoV-2 “prima versione”, quanto da quello che, attraverso le successive mutazioni, si è evoluto fino ad assumere le caratteristiche della variante Omicron, divenuta dominante nelle sue varie sottovarianti.
Il farmaco creato in laboratorio è stato testato in particolare sulla cosiddetta “Omicron 1”, ma fornisce una risposta immunitaria più forte anche nei confronti di Omicron 4 e 5.
In Europa, il prodotto è già stato autorizzato dagli enti regolatori di Regno Unito e Svizzera. La data fissata per il nulla osta anche nei Paesi dell’Unione è quella di giovedì 1 settembre, quando è in calendario una riunione dell’Ema, in sessione straordinaria convocata proprio a tal fine.

Una nuova campagna vaccinale?

Il via libera europeo sarà il presupposto per la successiva autorizzazione anche da parte delle agenzie nazionali del farmaco. In Italia, l’autorizzazione della Commissione tecnico-scientifica di Aifa è attesa per lunedì 5 settembre, mentre l‘arrivo delle prime fiale di vaccino contro tutte le varianti potrebbe avvenire già prima della fine di settembre.
Nel frattempo, il Ministero della Salute, insieme alla task force guidata dal generale Tommaso Petroni, dovrà definire la strategia complessiva anche per la nuova campagna vaccinale.

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In questa prospettiva, per la prossima settimana sono attese, sempre dall’Ema e dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie Ecdc, le indicazioni su quali dovrebbero essere le categorie prioritarie da sottoporre alla nuova somministrazione di vaccino, prima di estenderla a tutti.
Indicativamente, dovrebbero essere di nuovo privilegiati inizialmente i soggetti più fragili e le persone con più di 60 anni. Da definire, a livello locale, anche la conferma o meno degli hub e, di conseguenza, l’eventuale maggior coinvolgimento di farmacie e medici di base.

L’importanza della vaccinazione

L’arrivo dei nuovi farmaci potrebbe dare dunque nuovo impulso alla vaccinazione, che non sta facendo ancora registrare numeri significativi per l’accesso alla quarta dose da parte degli over 60.
Il Ministero, comunque, invita a non rimandare il booster in attesa dei nuovi vaccini, visto che quelli già disponibili sono comunque efficaci per lo sviluppo del Covid in forma grave e la conseguente ospedalizzazione.

A sottolineare l’importanza di vaccinarsi è anche una nuova ricerca dell’Istituto Telethon di Pozzuoli in collaborazione con l’ospedale Cotugno di Napoli e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, dalla quale è emerso che la maggiore persistenza del virus nel nostro organismo si verifica “in chi non ha mai ricevuto alcun vaccino”.

La riduzione dell’isolamento

È infine attesa per queste ore, dopo la riunione di lunedì 29 agosto del Consiglio Superiore della Sanità, la circolare ministeriale che modificherà le regole dell’isolamento domiciliare per i positivi asintomatici al Covid. La linea che avrebbe ottenuto il parere favorevole dal Consiglio è quella di ridurre il periodo di isolamento da 7 a 5 giorni in caso di asintomaticità da almeno 48 ore e tampone negativo effettuato in farmacia. In caso di positività perdurante, l’isolamento non potrebbe comunque superare i 10 o 15 giorni.
L’Italia, allo stato attuale, è uno dei Paesi che applica le misure più restrittive. L’isolamento, ad esempio, non è più previsto in Spagna e Inghilterra, mentre è ridotto a 5 giorni negli Stati Uniti, in Svezia, in Austria e in Germania (dove, comunque, è necessario alla fine del periodo un test effettuato in autonomia).

Alberto Minazzi

Un commento su “Covid: arrivano i vaccini contro le varianti

  1. Ma a nessuno è venuto in mente che l’ondata estiva sia causata proprio dall’inefficacia del vaccino? Molti casi sono di influenza non Covid (visto che i tutti virus non vanno in ferie d’estate) e questo deriva dal fatto che il vaccino (unico trattamento a cui è stata sottoposta la popolazione nell’ultimo anno) compromette il nostro sistema immunitario. Quando mai in estate, a vostra memoria, c’è stato un contagio influenzale come quello verificatosi quest’anno?


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