Alla Fondazione Cini personalità internazionali si confrontano sulle sfide di un mondo interconnesso
Una due giorni di confronto tra le più qualificate personalità internazionali, chiamate a fare il punto sulla situazione attuale e promuovere una “nuova stagione di soft power” e di dialogo delle nazioni nonostante molte siano dilaniate da conflitti internazionali.
E’ iniziata ieri alla Fondazione Cini di Venezia la Soft Power Conference.
Cambiamenti climatici, transizione ecologica, rivoluzione energetica e tecnologie digitali sono i temi cardine di una serie di interventi che, nella sala degli Arazzi, hanno visto susseguirsi ministri e membri del parlamento europeo, rappresentanti dell’Unesco, docenti universitari e ricercatori di tutto il mondo.
Le nazioni insieme per affrontare le sfide del nostro tempo
L’appello di Soft Power club, fondato nel 2009 da Francesco Rutelli, sullo sfondo: “Non abbandoniamo gli impegni per ridurre le emissioni. Hard power e soft power hanno sempre coesistito nei diversi capitoli della storia umana e gli attuali conflitti internazionali non devono rappresentare un ostacolo nel percorso intrapreso. Non ci può essere pace né transizione ecologica senza il soft power”.
La conferenza è stata introdotta dal saluto inviato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha rilevato come i temi della Soft Power Conference rappresentino “le sfide di fronte alle quali si trova la comunità internazionale nella sua interezza, rese ancor più impegnative in questa fase funestata dalla guerra”.
Franco e Giovannini: “L’Italia va avanti”
E proprio sul tema della transizione energetica in Europa, resa più difficile dalla crisi che ovunque sta mettendo in difficoltà imprese e famiglie a causa dei rincari di luce e gas, sono intervenuti i ministri all’Economia Daniele Franco e il ministro per le Infrastrutture e Mobilità sostenibili Enrico Giovannini.
“L’obiettivo del nostro Governo è di mitagare l’impatto dei forti rialzi dei prezzi dell’energia e di evitare nel contempo i razionamenti durante il prossimo inverno – ha detto Franco -. Per questo, stiamo continuando a lavorare sulla diversificazione dell’approvvigionamento del gas”.
Pur perseguendo questa strada, continueranno le altre sfide iniziate in tema di sostenibilità. “Gli impegni presi non sono un’opzione – ha sottolineato Giovannini -. Il mio ministero ha messo sul piatto circa 105 miliardi di euro per la sostenibilità”.
Brugnaro: “Con la tecnologia e con la scienza i cambiamenti climatici possono essere affrontati”
A ricordare il ruolo delle tecnologie digitali in questo processo di evoluzione è stato il sindaco di Venezia e presidente di Coraggio Italia Luigi Brugnaro, che ha dato il benvenuto agli ospiti internazionali presentando quello che oggi è un fiore all’occhiello per Venezia: il Mose.
“Venezia è una città in evidente lotta con i cambiamenti climatici ma – ha detto ricordando l’acqua alta eccezionale del 2019 – vedere oggi l’acqua calma in laguna mentre fuori, oltre il Mose, il mare è in tempesta, ci dimostra che con la tecnologia e l’ingegno italiano i cambiamenti possono essere affrontati”.
“Venezia capitale mondiale della sostenibilità” non a caso è stata fondata in questo senso.
Rutelli: “il mondo è interdipendente”
Innovazione, quindi, cultura in senso lato, tecnologie e multilateralismo diventano le parole chiave di questi anni particolari in cui l’interesse di ogni nazionale può essere ottenuto solo con la collaborazione tra le varie nazioni.
“Richiamarsi ai princìpi ed obiettivi della Carta delle Nazioni Unite – ha rilevato Francesco Rutelli – è più che mai necessario nel nostro mondo interdipendente”.
Consuelo Terrin