Ancora aumenti per spese scolastiche, luce e gas, benzina e generi alimentari. L’esecutivo pronto a muoversi
«I recenti aumenti dei prezzi delle fonti energetiche determinano ulteriori preoccupazioni. Il governo continuerà nelle prossime settimane a monitorare questa situazione e a muoversi sul solco tracciato dal Capo dello Stato al momento dello scioglimento delle Camere».
E’ intervenuto così, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Roberto Garofoli al Meeting di Cl a Rimini sul carovita che attanaglia gli italiani e che rischia in autunno di peggiorare.
L’allarme delle associazioni dei consumatori
Già da ora le famiglie sono alle prese con i rincari legate alle spese per il rientro scolastico dei figli.
I dati in merito li fornisce l’associazione dei consumatori Codacons: “abbiamo già registrato i primi rialzi per il corredo scolastico. Si spenderà in media il 7% in più rispetto allo scorso anno, pesano caro energia e crisi materie prime (carta, tessile, plastica eccetera)”.
Ma è soprattutto lo spettro degli aumenti che si attendono a ottobre per le tariffe di luce e gas che accresce la preoccupazione.
“Temiamo in particolare la voce gas -dicono i consumatori – Potrebbe subire pesanti incrementi alla luce dell’andamento dei mercati”.
Un autunno “caldo”
Sui bilanci della famiglie, poi, non mancheranno di pesare i rincari legati ai beni alimentari.
La verdura, denuncia Coldiretti facendo riferimento ai dati Istat relativi ai consumi e all’inflazione che ha segnato i primi sette mesi del 2022, “costerà complessivamente alle famiglie 1,97 miliardi in più”.
Ma sono cifre di poco inferiori quelle che riguardano il pane, la pasta e il riso (+1,65 miliardi), carne e salumi (+1,54 miliardi rispetto al 2021).
Infine, la spesa per la benzina. «Il 20 settembre scadrà il taglio delle accise – ricorda Codacons -. Se non verrà prorogato ci sarà aumento immediato dei listini alla pompa, con ulteriore incidenza sui prezzi dei prodotti trasportati».
Attese nuove misure. I “bonus” di settembre e ottobre
La rassicurazione del sottosegretario Garofoli circa l’intenzione dell’esecutivo di intervenire prima che si insedi il nuovo governo “muovendosi sul solco tracciato dal Capo dello Stato al momento dello scioglimento delle Camere” prelude a nuove misure, attese nelle prossime settimane, per prorogare il taglio delle accise e per mitigare i rincari delle bollette.
Riguardo ai trasporti, il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha invece ricordato che da settembre studenti, lavoratori e pensionati che utilizzano il trasporto pubblico possono richiedere il bonus mobilità, che vale sia per gli autobus che per i treni.
Per questo sono stati stanziati 79 milioni di euro e fino all’esaurimento delle risorse, o comunque entro il 31 dicembre 2022, chi ha avuto nel 2021 un reddito non superiore a 35 mila euro lo può richiedere.
Il bonus mobilità
Il bonus consiste in una cifra massima di 60 euro a persona e potrà essere usato per acquistare un abbonamento annuale, beneficiando in questo modo, di due o anche tre mensilità, o mensile.
“Dal prossimo mese di settembre per tutti gli utenti del trasporto pubblico, con reddito fino a 35mila euro, sarà possibile richiederlo – ha detto il ministro Andrea Orlando-. Il bonus può essere pari al 100% di quanto speso con un limite massimo di 60 euro per ciascun beneficiario – ha precisato -e deve essere eseguito entro il 31 dicembre di quest’anno”.
Vale su gomma, ferro e acqua. Sul trasporto ferroviario non vale per i servizi di prima classe, executive e business.
Bonus 200 euro
L’altra misura che interessa ancora una larga fetta della popolazione resta il bonus da 200 euro. Finora lo hanno ricevuto oltre 13 milioni di pensionati e circa 800mila nuclei percettori di reddito di cittadinanza, i lavoratori dipendenti con reddito non superiore ai 35 mila euro e oltre 427mila lavoratori domestici, che hanno ancora tempo fino al 30 settembre per presentare le domande.
A ottobre toccherà ai titolari di Naspi e Dis-Coll che risultino in disoccupazione da giugno, ai beneficiari della disoccupazione agricola 2021 e ai titolari delle ex Indennità Covid.
Infine i co.co.co con un contratto attivo al 18 maggio 2022 e reddito fino a 35mila euro, gli stagionali, a tempo determinato e intermittenti con 50 giornate di lavoro effettivo nel 2021, gli iscritti al Fondo pensione Lavoratori dello spettacolo e le partita Iva, che dovranno presentare domanda al proprio ente di previdenza.
Consuelo Terrin