Le temperature torride hanno fatto arrivare questi insetti anche dove prima non c’erano e il caldo le fa cantare maggiormente
La cicala, si sa, è l’insetto dell’estate. E il suo frinire, così si chiama il canto che tutti conosciamo, ci accompagna nelle calde giornate estive.
Quest’anno più del solito.
Con le temperature estreme, infatti, le cicale diventano “più attive”.
Alcune specie, poi, possono arrivare a produrre un rumore di ben 90 decibel. L’equivalente a quello di una sega elettrica.
In realtà, il loro frinire è un vero e proprio canto d’amore.
Il canto d’amore per l’accoppiamento
«Quest’anno anche se non esiste un censimento per le cicale – spiega Marco Uliana, entomologo del Museo di Storia Naturale Giancarlo Ligabue di Venezia – la loro presenza è maggiore proprio a causa delle temperature torride che hnno favorito il loro arrivo anche in zone dove prima non c’erano. Il loro canto è un rito d’amore, friniscono per attrarre le femmine. I maschi provocano questa sonorità dai timpani, delle membrane che le cicale hanno nella parte sottostante dell’addome e che fanno vibrare scuotendole.
La regione addominale abitualmente contiene una sacca aerea, oltre ad una coppia di timpani che fungono da casse armoniche che la collegano con l’esterno amplificando il suono di circa 20 volte. Non si tratta di un suono prodotto da sfregamenti da parti del corpo, ma ha la funzione di richiamo sessuale».
Insomma una sorta di vero e proprio apparato acustico per accoppiarsi.
Le sonorità da mattina a sera favorite dal caldo
Le cicale vivono in tutto il mondo, preferendo le zone calde, in particolare le zone del Mediterraneo. Si adattano a qualsiasi tipo di albero ma prediligono i pini e gli ulivi.
«Hanno una vita lunga nel sottosuolo – continua Uliana – dove passano la fase giovanile nutrendosi di radici. Nel periodo estivo escono e mettono le ali».
Questi insetti, a differenza dei grilli, che cantano di notte, emettono le loro sonorità incessantemente anche di giorno e sotto il solo cocente».
Poiché, come dicono gli esperti, tutto dipende dal calore, la maggioranza dei canti si ferma intorno alle 22 quando in genere le temperature si abbassano.
La cicala più rumorosa è quella australiana, che riesce ad emettere ben 100 decibel.
Al di là di questo, Sono varie le spiegazione date per questi suoni. E’ infatti possibile secondo gli entomologi che la femmina scelga il maschio in base anche all’intensità del suono, oppure che l’intento sia quello di spaventare eventuali predatori o che il territorio da coprire sia molto ampio.
L’identikit della cicala
La maggior parte delle specie appartengono alle Cicadidi, una famiglia di insetti dell’ordine dei Rhynchota. Sono di colore marrone scuro o verde e hanno una lunghezza variabile tra 2,3 e 5,6 cm. I maschi hanno sotto l’addome un organo stridulatore, mentre le femmine emettono un suono secco con le ali, simile allo schioccare delle dita. Non è facile da udire come nel maschio ma gli permette di individuarle.
Dopo l’accoppiamento la femmina depone le uova su ramoscelli o sterpi. Le larve appena nate iniziano la loro vita sotterranea che può durare anche qualche anno. Giunti alla maturità i giovani, già molto simili agli adulti ma ancora privi di ali , con due zampe anteriori adatte allo scavo del terreno, escono dal suolo e cercano un albero dove arrampicarsi ed effettuare la muta. Dapprima verde – azzurro dopo qualche ora l’insetto assume la livrea marrone definitiva.
Silvia Bolognini
Evviva le cicale e i grilli, parlanti o non parlanti. Il loro canto ci conforta e ci dà un senso di pace. Ci fanno capire che la natura è ancora viva e non e morta! Ciao e grazie.