La misura è prevista dal Dl Aiuti. Sostegno alle famiglie e sostenibilità
Prendi 12 mesi, ne paghi 10.
Potrebbe più o meno essere così il claim legato a un nuovo bonus in arrivo a settembre per tutti coloro che rientrano nella fascia di reddito fino ai 35 mila euro.
E’ il bonus trasporti, annunciato oggi dal ministro del Lavoro Andrea Orlando.
In sostanza il bonus ha una duplice finalità: sostenere le famiglie, che in abbonamenti di autobus, treni, metropolitana o, per esempio a Venezia e nelle isole, traghetti, spendono cifre consistenti ogni mese e favorire la mobilità pubblica a scapito di quella privata a beneficio della sostenibilità.
Da settembre, il bonus trasporto
Il bonus consiste in una cifra massima di 60 euro a persona e potrà essere usato per acquistare un abbonamento annuale, beneficiando in questo modo, di due o anche tre mensilità, o mensile.
“Dal prossimo mese di settembre per tutti gli utenti del trasporto pubblico, con reddito fino a 35mila euro, sarà possibile richiederlo – ha detto il ministro Andrea Orlando-. Il bonus può essere pari al 100% di quanto speso con un limite massimo di 60 euro per ciascun beneficiario – ha precisato -e deve essere eseguito entro il 31 dicembre di quest’anno”.
Vale su gomma, ferro e acqua. Sul trasporto ferroviario non vale per i servizi di prima classe, executive e business.
Una piattaforma per le richieste
“Questa misura, pensata per sostenere le persone economicamente più fragili in un momento difficile come quello attuale – ha aggiunto il ministro per le infrastrutture Enrico Giovannini – è un’occasione per incentivare l’uso del trasporto pubblico locale ed è un esempio di provvedimento che, come auspichiamo, produrrà ricadute positive anche da punto di vista della sostenibilità sociale e ambientale“.
Il bonus rientrerà nel Dl Aiuti bis, ha una copertura finanziaria di 79 milioni di euro e può essere utilizzato con un solo gestore.
Presto sarà configurata la piattaforma attraverso la quale farne richiesta.
L’intento è quello di renderlo strutturale, avviando anche in Italia, come già avviene in Spagna e Germania, una politica di netto abbattimento dei costi per il trasporto pubblico, in modo tale che la domanda si sposti verso quest’ultimo.