In acqua, sulla sabbia o in montagna: il Chirurgo Ortopedico Gianmarco Regazzola dell’Ospedale Sant’Anna di Brescia ci indica le passeggiate ideali per gambe, caviglie e ginocchia
Non ci sono dubbi sul fatto che l’estate, con le sue splendide giornate di sole, luminose fino a tardi e per i periodi di vacanza che in genere prevede. sia la stagione ideale per dedicarsi un po’ di più a noi stessi e al benessere del nostro fisico.
E’ sicuramente il periodo in cui diventano più frequenti le gite con gli amici in montagna, immersi nel verde, o le giornate trascorse al mare, tra passeggiate sulla battigia e nuotate rinfrescanti.
Il movimento fa bene, insegnano da sempre i medici, ma forse non tutti sanno quali accorgimenti sia opportuno seguire per godersi le camminate evitando inconvenienti.
dare qualche prezioso consiglio è Gianmarco Regazzola, Chirurgo Ortopedico, specialista in Chirurgia protesica e robotica dell’anca e ginocchio all’Ospedale Sant’Anna di Brescia
I movimenti che fanno bene (e male) a gambe, caviglie e ginocchia al mare
«E’ importante muoversi sempre e comunque – spiega Regazzola – per tornare in forma e fare scorta di vitamina D per l’inverno, che si attiva grazie al sole producendo calcio prezioso per le ossa. Bisogna però avere un occhio di riguardo all’ambiente in cui ci troviamo, soprattutto in località mai frequentate per evitare movimenti che possono rivelarsi pericolosi».
Chi di voi non ama passeggiare in riva al mare con le gambe nell’acqua?
Lo facciamo per rinfrescarci ma con alcuni suggerimenti le camminate in mare possono portare benefici alle articolazioni e alla circolazione. E non ci sono limiti di età, perché questo esercizio è consigliato anche alle persone più anziane e alle donne in gravidanza.
«Per ottenere i migliori risultati – continua Regazzola – serve che ci immergiamo fino a quando il livello è appena sotto l’ombelico e manteniamo un passo normale per 10 -15 minuti, meglio ogni mattina. Le articolazioni ringrazieranno, visto il conseguente potenziamento dei muscoli, della circolazione venosa e arteriosa e l’inevitabile stimolazione dell’attività cardiaca. La stessa passeggiata ma sul bagnasciuga non ha gli stessi effetti perché può nasconder ostacoli come buche o conchiglie affilate che rischiano di ferire».
Dal mare alla montagna: sempre equipaggiati e con calzature che proteggano la caviglia
Poche ma buone regole, dunque, per salvaguardare la nostra vacanza o un’escursione con gli amici.
Al mare bisogna poi fare attenzione, come precisa Regazzola, al calore della sabbia e alle rocce, soprattutto se si soffre di artrosi. Le superfici inclinate o accidentate come quelle della battigia o degli scogli possono infatti falsare i movimenti degli arti inferiori con un movimento asimmetrico che comporta un carico maggiore su una delle due gambe. Le rocce sono spesso molto scivolose quindi è opportuno attrezzarsi con calzature adeguate. Simili accorgimenti vanno bene anche per la montagna. Perché anche lì ci possono essere insidie, magari sottovalutate.
«La regola generale per il mare e per la montagna ma anche per la città – sottolinea – è comunque quella di appoggiare prima il tallone e poi la piante del piede. Per le escursioni tra i monti bisogna essere equipaggiati con semplici racchette che offrono un appoggio in più e calzature che proteggano la caviglia. «Un deterrente troppo speso sottovalutato – conclude Regazzola – è la stanchezza che incide sul controllo dei movimenti o un pasto troppo abbondante che rallenta i riflessi e la capacità di reagire agli ostacoli».