Dopo lo scioglimento del Parlamento, fissata la data della consultazione politica
La 18^ legislatura della Repubblica Italiana si è ufficialmente chiusa, dopo l’accoglimento delle dimissioni presentate dal premier Mario Draghi, con la firma del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sul decreto di scioglimento del Senato e della Camera.
L’Italia andrà dunque alle elezioni politiche anticipate, per le quali il Consiglio dei Ministri ha fissato la data del 25 settembre, nel rispetto dei tempi fissati dall’articolo 61 della Costituzione, che concede un periodo massimo di 70 giorni dallo scioglimento del Parlamento.
Le elezioni anticipate: le scadenze
Con la fissazione della scadenza elettorale è partito l’iter per la nuova legislatura, che prevede precise scadenze. Le liste dei candidati dovranno essere presentate negli uffici centrali elettorali costituiti presso le Corti d’Appello il 21 e il 22 agosto, con l’inizio ufficiale della campagna elettorale fissato per il 26 agosto.
Già nel mese che precederà la presentazione delle liste devono essere comunque completati alcuni adempimenti. Il primo, entro mercoledì 27 luglio, è l’invio al Ministero degli Esteri degli elenchi degli elettori all’estero da parte del Ministero degli Interni. Subito prima di ferragosto, il 12, 13 e 14 agosto, i partiti dovranno depositare invece al Viminale contrassegni e simboli elettorali.
L’attività parlamentare e politica
Il nuovo Parlamento dovrà tenere la sua prima seduta entro 20 giorni dalle elezioni, cioè entro il 15 ottobre. L’articolo 61 della Costituzione prevede quindi espressamente che “finché non siano riunite le nuove Camere sono prorogati i poteri delle precedenti”. Ovviamente, ci vorranno tempi ancor più lunghi per la formazione del nuovo Governo.
L’Esecutivo guidato da Mario Draghi resterà quindi in carica per circa altri 4 mesi per la gestione degli affari correnti. “Con lo scioglimento delle Camere e la convocazione di nuove elezioni – ha confermato Mattarella – il Governo incontra limitazioni nella sua attività. Dispone comunque di strumenti per intervenire sulle esigenze presenti e su quelle che si presenteranno nei mesi che intercorrono tra la decisione di oggi e l’insediamento del nuovo Governo”.
Le parole del Presidente della Repubblica
Il Capo dello Stato, dopo l’annuncio dello scioglimento anticipato delle Camere, ha ammesso che questa “è sempre l’ultima scelta da compiere, particolarmente se, come in questo periodo, ci sono molti importanti adempimenti da portare a compimento nell’interesse del nostro Paese. Ma la situazione politica che si è determinata ha portato a questa decisione”, definita quindi “inevitabile”.
“Il periodo che attraversiamo – ha aggiunto Mattarella – non consente pause negli interventi indispensabili per contrastare gli effetti della crisi economica e sociale e in particolare dell’aumento dell’inflazione. Interventi indispensabili soprattutto per quanto riguarda i nostri concittadini in condizioni più deboli. A queste esigenze si affianca quella dell’attuazione nei tempi concordati del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Mi auguro che vi sia da parte di tutti un contributo costruttivo”.
L’intervento di Draghi in Consiglio dei Ministri
Parole che hanno trovato riscontro nell’intervento del premier uscente in Consiglio dei Ministri. “Dobbiamo essere molto orgogliosi – ha detto Draghi dopo i ringraziamenti – del lavoro che abbiamo svolto al servizio di tutti i cittadini. L’Italia ha tutto per essere forte, autorevole, credibile nel mondo”.
“Ora – ha proseguito – dobbiamo mantenere la stessa determinazione nell’attività che potremo svolgere nelle prossime settimane, nei limiti del perimetro che è stato disegnato. In particolare dobbiamo far fronte alle emergenze legate alla pandemia, alla guerra in Ucraina, all’inflazione e al costo dell’energia. Ci sarà ancora tempo per i saluti. Ora rimettiamoci al lavoro”.
Alberto Minazzi
Era ora!!