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Ristoranti: per la prima volta 2 italiani nella top ten mondiale

Ristoranti: per la prima volta 2 italiani nella top ten mondiale

La classifica “The World’s 50 Best Restaurants”, guidata da un locale danese, premia la cucina del nostro Paese

Si sa, l’Italia è un Paese dove si mangia bene e la sua cucina è famosa nel mondo. Tanto che, per la prima volta, ben 2 ristoranti hanno ottenuto un ottimo piazzamento nella classifica dei 50 migliori ristoranti del pianeta.

A conquistare la prima posizione è stato quest’anno il “Geranium” di Copenaghen, in Danimarca, ma l’Italia ha conquistato l’8^ e la 10^ posizione rispettivamente con “Lido 84” a Gardone Riviera (BS) e “Le Calandre” a Rubano (PD).

L’Italia incoronata nella notte mondiale del gusto

La premiazione è avvenuta all’Old Billingsgate di Londra, l’ex mercato del pesce affacciato sul Tamigi ora luogo per eventi nella City, dove l’Italia ha conquistato numeri mai visti nella lista. Dalla nascita di questa competizione, 20 anni fa, non era infatti mai successo che ben 2 nostri ristoranti raggiungono la top ten.

A premiarli è stata la giuria di 1080 super esperti tra chef, ristoratori, critici gastronomici, food lovers della The World’s 50 Best Restaurants Academy che comprende 27 Paesi in tutto il mondo ognuno dei quali con 40 membri e un presidente e giornalisti.

Con i loro voti hanno decretato Il miglior ristorante italiano nel mondo “Lido 84”, di Gardone Riviera (Brescia) guidato dallo chef Riccardo Camanini. Il locale ha fatto una scalata record di posizioni passando in 3 edizioni della competizione dal 78° all’8° posto.

Il secondo campione dell’alta cucina italiana, che ha conquistato la decima posizione è il ristorante “Le Calandre” di Rubano (Padova). A portarlo ai vertici della classifica lo chef Massimiliano Alajmo che già nel 2002 aveva ottenuto le tre stelle Michelin a soli 28 anni e nel 2021 aveva festeggiato i venti anni ininterrotti di attività.

Il veneto “Le Calandre” scala la classifica di 16 posizioni

Le Calandre ha fatto un balzo rispetto allo scorso anno di ben 16 posizioni. Sull’importante riconoscimento ottenuto dal giovane si è espresso il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.

La famiglia Alajmo, titolare del Ristorante Le Calandre di Padova
La famiglia Alajmo, titolare del Ristorante Le Calandre di Rubano (Pd)

«Il ristorante di Rubano si dimostra un presidio identitario, un biglietto da visita, un ambasciatore dei nostri territori, un luogo iconico del Veneto che si conferma terra in cui si mangia e si beve bene e che grazie a questo riconoscimento ci permette di sottolineare la grande storia della ristorazione e dell’ospitalità veneta. Leggere il nome delle Calandre nella top ten mondiale è la dimostrazione dell’impegno, del lavoro, della passione, della ricerca, del dinamismo e della creatività degli Alajmo e dei loro valenti collaboratori. Complimenti per questo risultato eccezionale che proietta questo gotha della ristorazione e l’immagine del veneto a livello mondiale».

Lo chef Massimiliano Alajmo

Gli altri ristoranti italiani in classifica

Scorrendo la prestigiosa classifica troviamo “Uliassi” di Senigallia (Ancona) dello chef tre stelle Michelin Mauro Uliassi. Per questo ristorante il 12° posto e il premio Highest New Entry. Il locale ha fatto il balzo in avanti più grande di tutti considerato che lo scorso anno si trovava al 52° posto. E’ andata bene anche a “Reale” di Castel di Sangro (AQ) guidato dallo chef Nico Romito che passa dal 28° al 15° posto e a “St. Hubertus” di San Cassiano (BZ) guidato dallo chef Norbert Niederkofler che dalla posizione 54 ha raggiunto la 29^. Perde invece una posizione “Piazza Duomo” di Alba (CN) di Enrico Grippa che quest’anno è comunque 19°.

Guardando i numeri della classifica, nel 2022 i ristoranti europei sono aumentati, 31 contro 25 del 2021; i sudamericani sono rimasti 8, mentre sono diminuiti gli asiatici da 10 a 7 e hanno perso posizioni anche i nordamericani da 6 a 3. Rimasto uno solo il rappresentante dell’Africa e solo 2 le donne presenti nella World’s 50 Best Restaurants.

Silvia Bolognini

 

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