Piloti e assistenti di volo si fermano per chiedere che i loro contratti siano adeguati alle medie europee
Ricominciano le vacanze di passione per gli italiani.
Dopo le centinaia di voli cancellati nelle settimane scorse dalle principali compagnie aeree in agitazione per le rivendicazioni contrattuali, è confermato per domenica 17 luglio lo sciopero per quattro ore dei piloti e degli assistenti di volo di Ryanair, Easyjet e Volotea.
La protesta coinvolge anche Malta Air e Crewlink, oltre che i controllori di volo dell’Enav, che però potrebbero essere precettati.
Il Garante degli scioperi Francesco Santoro Passarelli, infatti, è stato raggiunto da una lettera del ministro del Turismo Massimo Garavaglia, che lo invita ad “adottare ogni iniziativa che ritenga opportuna, al fine di evitare disagi a un settore in ripresa. Compresa – si legge nella comunicazione -la precettazione della categoria, che rischia di bloccare il settore economico più dinamico che sta trainando in buona parte la crescita del Paese”.
Secondo quanto riportato dal Ministro dei Trasporti, i voli saranno garantiti tra le 7.00 e le 10.00 della mattina e poi dalle 18.00 alle 21.00.
Il fermo dei voli, dunque, riguarderebbe la fascia oraria dalle 14.00 alle 18.00.
Scioperano per 4 ore anche i lavoratori delle imprese dei servizi aeroportuali di handling.
Le ragioni dello sciopero
“Abbiamo chiesto al Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili di convocare un confronto con le compagnie low cost per verificare il rispetto dell’applicazione dell’articolo 203 del Decreto Rilancio sull’applicazione dei minimi salariali previsti dal contratto nazionale del trasporto aereo – ha spiegato il segretario nazionale della Filt Cgil Fabrizio Cuscito – A oggi, in mancanza di iniziative concrete nella direzione del miglioramento delle condizioni di lavoro e dell’adeguamento dei salari, rimane confermato, domenica 17, lo sciopero di piloti e assistenti di volo Ryanair”.
I lavoratori chiedono che siano adeguati alle medie europee i contratti nazionali.
A meno che non ci siano novità in questi giorni, i passeggeri potrebbero quindi essere raggiunti da una mail poco prima della partenza.
I diritti dei passeggeri
A chi perde la possibilità di partire è dovuto il rimborso e, nel caso in cui si perda l’intera vacanza, dall’hotel già prenotato alle navette e ai parcheggi, si può richiedere il rimborso di tutti “i danni patrimoniali conseguenti alla cancellazione”.
Il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona, sottolinea infatti che “i viaggiatori hanno diritto non solo ad assistenza, rimborso o riprotezione, ma anche alla compensazione pecuniaria non essendo stati informati della cancellazione del volo con almeno 2 settimane di preavviso”.