E’ ricordato come “il Presidente della Repubblica più amato dagli italiani”.
Fu eletto l’8 luglio di 44 anni fa
L’8 luglio 1978, esattamente 44 anni fa, l’Italia ebbe il suo settimo Presidente della Repubblica.
Uno che non si è fatto dimenticare.
Aveva un carattere difficile ma è ricordato come “il presidente più amato dagli italiani”. E Sandro Pertini lo fu davvero.
Politico fin sotto la pelle, giornalista, fu partigiano e, soprattutto, socialista.
Ma una volta eletto presidente della Repubblica, non rinnovò più la sua tessera di partito se non quando terminò di rappresentare il Paese.
Voleva fosse chiaro che era al di sopra delle parti e lo dimostrò anche così.
Quarto figlio di una madre che rimase vedova quando ancora lui era piccolo, apparteneva a una famiglia benestante. Ma salvaguardò sempre i diritti degli ultimi.
Conseguì due lauree, una in giurisprudenza e l’altra in scienze politiche.
Nel periodo del confino in Francia fece però il muratore, lavò i taxi e fu comparsa in alcuni film della Paramount.
Riconosceva d’avere un carattere passionale e impetuoso. Senza peli sulla lingua, non risparmiava nessuno.
Agli italiani, però, piaceva proprio per la sua spontaneità, per il suo essere tra il popolo e per la sua rettitudine.
Aveva già 86 anni quando, con la sua immancabile pipa tra le labbra, partecipò con ardore, sulle scalinate di Madrid, alla finale dei Mondiali di calcio Italia-Germania e quella sua immagine è rimasta nell’anima dei tifosi del “miracolo” del 1982.
Diceva Giuseppe Saragat, suo compagno di lotte, che Sandro Pertini “era della stoffa di cui sono fatti gli eroi”.
Ma non fu come un eroe che volle andarsene da questo mondo. Morì a 93 anni, per le conseguenze di una banale caduta e non lasciò al caso le sue esequie.
Non voleva e non ebbe un funerale di Stato. Se ne andò senza bandiere a mezz’asta, onori militari e fanfare. Morì da uomo semplice.