Non si tratta di un miracolo ma di un progetto che ha richiesto anni di studio e di calcoli matematici. Ma i turisti accorrono e Viganella continua a ritrovare la sua luce
C’è una piccola valle, in Italia, in cui per tre mesi la luce del sole arriva da uno specchio.
Un grande rettangolo di metallo appoggiato in cima alla montagna frutto dell’ingegno e della tenacia di chi non si è rassegnato al fatto che a Viganella, in Piemonte, si vivesse un po’ come nei Paesi delle notti polari.
Dall’11 novembre al 2 febbraio, infatti, nella stretta valle non c’era luce.
Finché sono arrivati un sindaco ferroviere e un amico architetto ad accendere la speranza.
Dal 1999 al 2006, si sono ingegnati, hanno studiato, consultato esperti, fatto calcoli.
E sono riusciti a far realizzare, per poco meno di 100 mila euro, il loro sole speciale.
Uno specchio di 40 metri quadrati, lungo 8 e largo 5, arrivato in cima alla montagna su un elicottero.
Un paese rinato, sotto i riflettori del mondo
11 quintali di metallo che sapientemente ruota nelle ore del giorno e, come il sole, tramonta sul far della sera coricandosi in posizione orizzontale sulla montagna, in modo tale che le piogge possano lavarlo e i venti asciugarlo.
Da allora, la vita nel piccolo paese di 200 anime è cambiata.
Viganella, la valle ombrosa e sconosciuta, vive la sua piazza per tutto l’arco dell’anno e i turisti accorrono per vedere con i loro occhi come l’ingegno italiano abbia donato luce a uno stato di buio perenne.
Perché del “miracolo di Viganella” ne hanno scritto in tanti, portando la piccola valle sotto i riflettori del mondo.
E fu due volte luce
L’ex sindaco Franco Midali mostra i progetti e spiega come si è concretizzata un’idea che all’inizio ai più era sembrata strampalata.
E Viganella mostra nella chiesetta della piazza come il “miracolo”, nella valle, si sia compiuto due volte.
Se tutti infatti conoscono ormai il grande specchio che dall’alto della montagna regola i ritmi della vita del paese, non tutti sanno di un suo fratello minore, un piccolo specchietto recuperato da un vecchio motorino, collocato sul tetto della chiesa.
Vive di luce riflessa (quella del grande specchio) e a sua volta dona luce all’altare della vecchia chiesa di Viganella, dove i fedeli pregano davanti al loro Cristo sulla croce.
Consuelo Terrin