Verallia Italia e Veritas Venezia insieme: nuove tecnologie e nuovi utilizzi dell’anidride carbonica
La sperimentazione è in corso già da qualche settimana.
Ed è pionieristica.
Perché non capita tutti i giorni di realizzare che il gas serra maggiormente responsabile del cambiamento climatico, quello che circola nell’aria e che è uno dei più pericolosi responsabili di patologie importanti, possa essere catturato.
In realtà, sulle tecnologie per farlo gli scienziati ci stanno lavorando un po’ in tutto il mondo.
Ma a Fusina, in provincia di Venezia, in quel luogo all’avanguardia che porta il nome di Green propulsion Lab e che è nato solo due anni fa per dar vita a interventi di efficienza energetica alterantiva e all’utilizzo di fonti di energia rinnovabili, un accordo sottoscritto dalla multiutility Veritas e dall’azienda Verallia ha dato avvio alla concreta sperimentazione di cattura di CO2 dai fumi industriali e alla sua riconversione in metano per la produzione di vetro cavo, materiale che Verallia utilizza per realizzare vasi e bottiglie a uso alimentare.
Obiettivo 2050
La sperimentazione nel laboratorio “verde” di Venezia ha preso il via con l’obiettivo ambizioso che guarda al 2050. Ed è in linea con l’accordo di Parigi che, per quella data, mira ad azzerare completamente le emissioni di gas serra.
In questa direzione, l’Italia già nel 2020 ha pubblicato il Piano nazionale integrato per l’energia e il clima 2030 articolato in cinque linee di intervento per contribuire alla lotta ai cambiamenti climatici attraverso tecnologie d’avanguardia quale, ad esempio, la decarbonizzazione delle emissioni industriali.
Ora, per contribuire maggiormente all’impegno nel ridurre le emissioni di CO2, è arrivato l’accordo sottoscritto da Verallia Italia e Veritas riguardante in particolare gli impianti per la produzione di vetro dell’azienda vicentina.
La cattura della CO2 e la riconversione in metano
Nel GpLab di Fusina saranno quindi simulate le emissioni industriali di Co2 per arrivare a capire come catturarle e successivamente poterle reimpiegare, con la riconversione, in metano attraverso idrogeno verde prodotto da fonti rinnovabili nella produzione dell’azienda.
La fase di sperimentazione avrà la durata di un anno.
Il 46% in meno di CO2 nell’aria entro il 2030
«Da tempo ci interroghiamo su come rendere sempre più sostenibili i nostri processi produttivi – sottolinea Andrea Maffei, direttore industriale Verallia Italia -. La collaborazione con Veritas va proprio in questa direzione e confidiamo ci possa aiutare a raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti, che sono di ridurre del 46% le emissioni di CO2 entro il 2030 e di perseguire la carbon neutrality entro il 2050».
I risultati delle sperimentazioni in corso nel GpLab di Fusina potrebbero portare anche a un utilizzo anche nel settore rifiuti di cui si occupa l’azienda veneziana.
«I progetti di ricerca che si sviluppano al suo interno – dice il direttore generale Andrea Razzini – di norma finanziati da imprese private e da enti di ricerca pubblici, cercano soluzioni a problemi ambientali molto importanti ma specifici come è il caso di quelli relativi alla trasformazione e al riutilizzo dell’anidride carbonica. Proprio questi potrebbero aiutarci a realizzare i principi dell’economia circolare anche nel settore del trattamento e recupero energetico dei rifiuti con la produzione di biometano o bioplastiche».