Leonardo del Vecchio, patron di Luxottica, lascia una terra che gli deve molto. Il cordoglio del Veneto
Ha segnato la storia dell’industria e dell’occhialeria italiana.
Cresciuto in un collegio perché ultimo di quattro figli e orfano di padre, ha iniziato la sua lunga carriera come operaio in un piccolo paese del Trentino.
Finché, trasferitosi ad Agordo, nel 1958, è riuscito ad aprire una piccola bottega di montature per occhiali.
Il resto è storia nota: solo tre anni dopo in quella bottega lavoravano 14 persone e oggi i dipendenti del suo gruppo, nel mondo, sono 180 mila .
Leonardo Del Vecchio era un mito e un esempio in vita; lo è ancor più oggi, che viene compianto per la sua morte, all’età di 87 anni.
Il Fondatore di Luxottica e presidente di EssilorLuxottica quest’anno era stato tra i protagonisti della rivista Forbes, che aveva valutato il capitale della sua holding in 25 miliardi di euro.
Una scalata, la sua, che aveva avuto del miracoloso: portava il nome del padre, di origini pugliesi, che era morto poco prima che lui nascesse.
Affidato al collegio dei “Martinitt”, a Milano, vi era rimasto fino alla fine delle scuole medie ma, pur entrando subito come garzone in una bottega dove venivano realizzate coppe e medaglie, non si è fermato. Ha continuato i suoi studi seguendo dei corsi serali e ha sempre sognato in grande.
Fino a diventare non solo il patron di Luxottica e uno dei più importanti imprenditori europei ma anche azionista di Mediobanca, Generali e Covivio.
Zaia: “Del Vecchio è stato uno degli artefici della riscossa della nostra terra. Il Veneto gli deve molto”
“Amo ripetere spesso che solo i pessimisti non fanno fortuna. Penso che il cavalier Del Vecchio sia stato la dimostrazione vivente di questo modo di dire – ha ricordato il presidente della regione Veneto Luca Zaia – Un uomo che con la sua determinazione e la sua visione del lavoro, dal nulla si è attestato nella classifica degli imprenditori di maggior successo in tutto il mondo. Desidero ricordarlo come uno degli artefici della riscossa della nostra terra, in particolare del riscatto economico delle nostre montagne. Il Veneto gli deve molto”.
A partire dai tanti abitanti delle Dolomiti che nella sua azienda hanno trovato lavoro.
“Se il Veneto è oggi quella grande realtà produttiva ed economica che intendiamo mantenere e accrescere – ha concluso Zaia – è grazie a figure come Del Vecchio che hanno creduto nel nostro lavoro e nella nostra gente. Invio le mie condoglianze ai familiari e a lui un pensiero”.
Brugnaro: impegno, dedizione, duro lavoro. E un grande amore per Venezia
Ha ricordato ancora la sua ascesa come imprenditore e la generosità verso la sua terra adottiva anche il sindaco di Venezia e presidente di Coraggio Italia Luigi Brugnaro.
“Leonardo Del Vecchio è sempre stato un esempio per tutti noi: un imprenditore partito dal basso, da garzone di bottega, arrivato a creare un impero economico di livello internazionale – ha scritto nella sua lettera di cordoglio Brugnaro – Con impegno, dedizione e tanto duro lavoro Del Vecchio ha scommesso su sé stesso e sul nostro territorio, a partire dall’Agordino.
A Lui rinnovo il “grazie” della Città di Venezia per il finanziamento del restauro del ponte dell’Accademia, che è stato riaperto nel settembre del 2018, dopo un costoso lavoro manutentivo. Un contributo sostanzioso per il quale lo stesso Leonardo Del Vecchio non chiese nulla in cambio. Un esempio di grande amore per la nostra Città che ne conferma ancor di più l’alto profilo e per il quale voglio esprimere riconoscenza ancora oggi.
Alla Sua Famiglia arrivi il più sentito cordoglio della Città di Venezia e mio personale”.
“Un alfiere del made in Italy” che ha sempre pensato al benessere dei propri dipendenti
La sua storia personale è ricordata con ammirazione anche dai parlamentari bellunesi Luca De Carlo e Marco Osnato, che oltre a ricordare la “scommessa –vinta- di poter costruire un’impresa di dimensioni mondiali partendo da Agordo”, hanno sottolineato come Del Vecchio sia stato un “alfiere del made in Italy e un difensore della nostra economia” ma soprattutto come non abbia mai trascurato di pensare “al benessere aziendale e familiare dei propri dipendenti”.
Leonardo Del Vecchio: “un grande esempio anche di umanità e uno spirito illuminato”
Si stringono alla famiglia di Leonardo Del Vecchio tutti gli imprenditori veneti.
“Il mondo economico e imprenditoriale veneto – e non solo – ha detto il presidente Unioncamere del Veneto e Presidente Camera di Commercio Treviso-Belluno Mario Pozza – con la morte di Del Vecchio perde un faro. Leonardo Del Vecchio è stato e resta il simbolo di un uomo che ha forgiato la propria storia, la propria azienda, la propria fortuna con caparbietà, impegno, sacrificio e visione. Un grande esempio anche di umanità e spirito illuminato per tutti gli imprenditori e le imprenditrici e per le aziende del nostro territorio”.
Consuelo Terrin