Secondo il virologo, direttore scientifico della Società Italiana Malattie Infettive al Policlinico Tor Vergata di Roma, la nuova variante non va considerata una semplice influenza. Vediamo perché.
Sono in progressivo aumento i casi di contagio da Omicron 5.1 in Italia.
Il Covid torna a correre velocemente. Nell’ultima settimana il monitoraggio della Fondazione Gimbe segna un + 32,1% e anche i decessi sono in crescita del + 6,1%. A livello nazionale i nuovi contagiati sono stati la scorsa settimana 160 mila a fronte dei 121.726 della settimana precedente e con 416 morti.
« A spingere questo aumento – spiega il virologo Massimo Andreoni – è proprio Omicron 5.1, più trasmissibile rispetto alle altre a causa di almeno due mutazioni che le permettono di legarsi alle cellule umane in modo più efficace».
Omicron 5 più trasmissibile ma meno pericolosa
Cosa ci dobbiamo aspettare da Omicron 5.1?
«La situazione è complicata – precisa Andreoni. Siamo di fronte a una variante che è molto più trasmissibile delle altre e che sfugge più facilmente all’immunità. Questo significa che porterà certamente a un aumento dei casi nelle prossime due settimane, che potrebbe essere anche significativo, pur se questi sono correlati anche al numero di tamponi effettuati. Tuttavia non credo che sarà in grado di determinare un numero significativo di malati gravi. A oggi la sua prevalenza ha raggiunto il 20% e tenderà a crescere. Va però detto che per quanto riguarda il numero dei nuovi contagi il numero è sottostimato perché pochi ormai fanno i test di verifica della positività. Per quanto riguarda l’incremento delle reinfezioni, l’immunità, sia naturale sia data dal vaccino è valida per proteggerci dalla malattia grave ma non azzera il rischio di riprenderla».
L’identikit della nuova variante: periodo di incubazione di 24 ore, mal di gola e raffreddore
Il numero di decessi evidenziati nei monitoraggi della pandemia ci dice che la nuova variante non deve essere sottovalutata perché, in particolare nelle persone fragili e negli anziani, può sfociare in malattia severa.
«E’ abbastanza simile all’influenza – continua Andreoni – ma sicuramente non stagionale e non va sottovalutata perché anche di “influenza” si può morire. A differenza della prima che dura mediamente solo tre mesi, Omicron 5.1 continua a circolare e a mutare. Ha poi un periodo di incubazione molto più corto rispetto alle altre varianti : in sole 24 ore da un contatto con un positivo ci si può infettare».
Cercando di definire i sintomi che la caratterizzano, il virologo spiega che non c’è una differenza così netta tra le varianti. Va detto però che mentre all’inizio della pandemia prevaleva la perdita di gusto e olfatto, l’attuale variante interessa soprattutto le altissime vie respiratorie. Per questo i sintomi più frequenti sono mal di gola e raffreddore con un minore interessamento delle basse vie respiratorie.
Gli esperti consigliano prudenza per evitare i contagi
Secondo gli esperti, Omicron 5.1 risulta essere la variante più contagiosa tra tutte quelle emerse finora essendo oltre 4 volte più in grado di schivare le nostre difese. Al momento in Italia non costituisce un pericolo ma invita all’attenzione per evitare che in autunno la situazione possa peggiorare.
«L’impatto clinico della malattia ad oggi non è terribile ma va ricordato che siamo di fronte ad un virus che non ha trovato una sua stabilizzazione, continua a mutare e di conseguenza dobbiamo ancora stare molto attenti. Il semplice utilizzo delle mascherine, soprattutto in casi di assembramenti di persone, può permettere di evitare di contrarre il virus».
Silvia Bolognini