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Il Salone Nautico di Venezia, una nuova fabbrica del XXI secolo

Il Salone Nautico di Venezia, una nuova fabbrica del XXI secolo
L'ingresso dell'Arsenale di Venezia

La svolta nel modo di concepire e immaginare il trasporto acqueo futuro

Al di là delle molte suggestioni suscitate, il Salone Nautico di Venezia, che domenica ha chiuso la sua terza edizione, quella della “rinascita”, lascia una ricca eredità.
Quella legata all’ambiente, alla sostenibilità e alla declinazione ecocompatibile dello sviluppo. Non solo a parole.
L’edizione 2022 del Salone Nautico veneziano è stata una nuova fabbrica, del XXI secolo, in cui oltre a vedere (le barche, i motori, gli accessori: altrimenti che salone sarebbe stato) si è “fatto”. Anche materialmente, in tempo reale, si è costruito, si è realizzato. Un salone nautico del fare, verrebbe quasi da dire, ma sarebbe anche questo uno slogan. E di slogan anche il mare e Venezia ne hanno abbastanza.

salone nautico 2022

La concretezza delle proposte

L’elettrico è stata la cifra più evidente di questo Salone. Se Elon Musk ha fatto da apripista sulle quattro ruote con la pionieristica Tesla, nei nove giorni dell’Arsenale si è visto che ormai la consapevolezza, oltre che l’ingegneria, hanno impresso una significativa svolta al modo di concepire e immaginare il trasporto (diporto, passeggeri, merci, servizi) su acqua.
Venezia è un laboratorio proprio perché le soluzioni possono essere applicate e testate dal vivo, ogni giorno, perché la città e i suoi abitanti vivono e si spostano costantemente sull’acqua. A Venezia non c’è bisogno di costruire vasche di prova, bacini da evoluzione, di creare modelli matematici o scomodare algoritmi e intelligenza artificiale.
In questa città quotidianamente la vita è scandita da attracchi e ripartenze, carico e scarico delle merci in un ambiente “fluido”, altra immagine fatta propria da sociologia e politica, ma che i veneziani sanno fin dalla nascita essere l’elemento discriminante per tutte le attività, vocazioni, missioni. Per lo sviluppo.

Uno dei pregi del Salone Nautico è stato proprio catalizzare nelle giovani e giovanissime generazioni questa consapevolezza, attraverso gli atelier dell’istituto nautico, quello del Cnr, la cantieristica e la nautica lagunare, le dimostrazioni di sistemi di prevenzione ecologica e pulizia degli specchi d’acqua, perfino la medicina.
E poi lo sport. Anche quello che esalta la velocità, affrontato e vissuto però con una mentalità di conservazione e tutela dell’ambiente.

Dal 2023 la GT Electra campionato italiano di categoria della Federazione Italiana Motonautica

E’ il caso di una gara, la GT ELECTRA, alla quale teneva molto Giampaolo Montavoci, presidente dell’Associazione Motonautica Veneziana (Amv), e pilota protagonista del velocissimo mondo off- shore.
“Anche noi pionieri per quanto riguarda la competizione elettrica. Fino a oggi c’erano solo esperimenti, qui nell’ambito del Salone Nautico abbiamo organizzato e portato a termine la prima competizione vera e propria. E’ stato un test positivo anche se con qualche dettaglio da ricalibrare e quindi l’appuntamento è fra alcune settimane a Rodi Garganico, assieme alla prova mondiale della classe 5000, questa tradizionale. Ma l’importante è avere conquistato, da Venezia, la dignità di partecipazione a grandi eventi sportivi”.
Una dignità che ha già messo in funzione i radar di grossi produttori di power unit elettriche transitati per le aree espositive dell’Arsenale.
E’ il momento dell’e-business? “Sono stato contatto anche da grandi marchi interessati a partecipare a queste gare che dal 2023 diverrà campionato italiano di categoria riconosciuto della Federazione Italiana Motonautica e articolato in tre prove”.

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Giampaolo Montavoci e le imbarcazioni della classe GT ELECTRA

Nuove frontiere

Anche in questo caso funziona la formula dell’apripista: la ricaduta dal mondo della e-nautica a quello del diporto sarà inevitabile con uno scenario di sviluppo di nuove imbarcazioni ad alimentazione pulita.
Uno dei testimonial di questa nuova presa di coscienza è stato Kristian Ghedina, l’italiano supercampione di discesa libera sugli sci, che partecipando a questa “kermesse elettrica” ha anche voluto idealmente gemellare il delicato ambiente acqueo veneziano.
“Per me quasi un battesimo”, ammette, aggiungendo che le barche delle gare GT Electra sono davvero performanti.
Al netto di numeri, statistiche, visitatori (oltre 30mila) l’Arsenale, per i nove giorni del Salone nautico, è stato la migliore vetrina per Venezia capitale mondiale della Sostenibilità.

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Giampaolo Montavoci e Kristian Ghedina e l’imbarcazione del Raid Pavia-Venezia

Un Salone nel quale non è mancata la presenza delle istituzioni, dal ministro Renato Brunetta, che giocava in casa al ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti e al ministro dell’Economia e Finanze, Daniele Franco al quale non è sfuggito il ruolo di forte volano di sviluppo e di potenziale acceleratore del Prodotto interno lordo rappresentato dall’industria legata al mare nelle sue varie declinazioni, con particolare attenzione all’impulso della dimensione “ambientale” ed ecologica propria del sistema-mare.

Agostino Buda

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