Il 27 maggio l’appuntamento più ravvicinato dell’anno con uno dei più grandi corpi celesti
Negli spazi siderali, un avvicinamento di 4 milioni di km è da considerarsi uno sfioramento. E, in effetti, quello che sta avvenendo in queste ore tra la Terra e l’asteroide “7335 (1989 JA)” è l’incontro più ravvicinato di quelli che avverranno nel 2022 tra il nostro pianeta e un altro tra i corpi celesti che periodicamente si avvicinano all’orbita terrestre.
Fortunatamente, comunque, l’asteroide si manterrà a quella che è considerata una distanza di sicurezza, pari a oltre 10 volte quella media tra la Terra e la Luna, per evitare il rischio di un impatto. L’appuntamento del 27 maggio 2022 offre dunque solo un’interessante opportunità agli amanti dello spazio per vedere “da vicino” un asteroide, anche solo con un piccolo telescopio da 150 millimetri.
Il momento del massimo avvicinamento di 7335 (1989 JA) alla superficie terrestre saranno le 16.26 italiane, anche se l’emisfero più vicino al corpo celeste sarà quello australe. Non a caso, le 2 dirette streaming organizzate per l’evento dal Virtual Telescope Project in collaborazione con Telescope Live, sono state fissate per l’1 della notte italiana dal Cile e per le 15 italiane dall’Australia.
7335 (1989 JA) è stato scoperto il 1° maggio 1989 al Palomar Observatory della California da Eleanor Helin.
Per le sue dimensioni, di circa 1,8 km di diametro, è uno degli asteroidi potenzialmente pericolosi più grande: solo l’1% di quelli conosciuti lo superano.
Costituito di roccia, viaggia a circa 76 mila km l’ora. È inserito, insieme ad altri 15 mila asteroidi, nella classe di oggetti “Apollo”, che orbitano intoro al sole e periodicamente incrociano l’orbita terrestre.
Il successivo incontro di 7335 (1989 JA) con la Terra è previsto per il 23 giugno 2055, in quel caso comunque a una distanza ancor superiore: circa 30 milioni di km.
Nel frattempo, la Nasa continuerà a sorvegliarlo, insieme agli altri oltre 29 mila oggetti “Neo” (acronimo per oggetti vicini alla terra), cioè gli asteroidi che si avvicineranno a meno di 48 milioni di km di distanza dalla superficie terrestre.