La misura è contenuta nel decreto Aiuti, appena modificato dal Governo
È un contributo flat e una tantum, ma servirà per far fronte almeno in parte ai rincari legati all’inflazione, arrivata al 6,2%.
Un bonus di 200 euro che sarà erogato, direttamente nella busta paga e negli assegni di luglio, a tutti coloro che in un anno percepiscono un reddito inferiore a 35 mila euro. Compresi i fruitori del reddito di cittadinanza, gli autonomi e i liberi professionisti, i collaboratori domestici e le badanti, i disoccupati e i cassaintegrati, oltre a tutti i dipendenti pubblici e privati e pensionati.
L’allargamento della platea dei beneficiari del nuovo bonus, a cui avranno diritto ora circa 28 milioni di Italiani, è una delle principali novità introdotte dal Governo con le modifiche al decreto Aiuti approvate nella seduta del 5 maggio del Consiglio dei Ministri.
Ma non è l’unica, vista la previsione, sempre al fine di difendere il potere d’acquisto delle famiglie, in particolare le più deboli, di un pacchetto di interventi di sostegno per complessivi 14 miliardi di euro.
Il bonus anti inflazione da 200 euro
Sono circa 6,5 i miliardi destinati al bonus da 200 euro, che ha ricevuto l’approvazione anche dei sindacati, che però chiedono diventi misura strutturale.
Per quanto riguarda i lavoratori dipendenti, sarà riconosciuto automaticamente dai datori di lavoro, ai quali l’erario riconoscerà poi, nel caso operino nel settore privato, un credito di entità uguale ai bonus erogati. Spetterà agli stessi datori recuperare, in sede di conguaglio, le cifre non dovute.
Sarà invece l’Inps a erogare a luglio il contributo per disoccupati, cassaintegrati a zero ore e pensionati.
Riguardo a queste categorie, va precisato che la disoccupazione o la cassa integrazione dovrà sussistere a giugno.
Per i percettori di pensione, ferma restando la soglia di 35 mila euro, per il calcolo del reddito annuo saranno esclusi solo il tfr e i redditi relativi alla prima abitazione.
Quanto infine a lavoratori autonomi e liberi professionisti iscritti alle casse previdenziali o alla gestione separata dell’Inps sarà uno specifico decreto del ministro del Lavoro a stabilire le modalità di erogazione.
Bonus trasporti pubblici e sconto accise
Con il nuovo intervento di ieri, il Consiglio dei Ministri ha approvato e definito meglio anche i dettagli relativi al bonus trasporto pubblico, destinato a chi utilizza autobus, tram, metropolitane, vaporetti e treni locali, regionali e interregionali, a partire da studenti e lavoratori.
Anche in questo caso la soglia di reddito fissata per poter usufruire del bonus è di 35 mila euro annui e la misura potrà contare su un fondo da 100 milioni di euro istituito presso il Ministero del Lavoro.
Il bonus potrà essere utilizzato fino a dicembre 2022 per l’acquisto di abbonamenti con la copertura che potrà raggiungere anche il 100% della spesa, da effettuare in unica soluzione, ma con un importo massimo comunque di 60 euro.
Il bonus sarà erogato in modalità informatica.
Sul fronte trasporti, il Governo ha stanziato inoltre ulteriori risorse alle Regioni per garantire fino al 30 giugno i servizi aggiuntivi di tpl legati alle scuole. E ha confermato la proroga fino all’8 luglio del taglio di 25 centesimi al litro delle accise su benzina e gasolio.
Le altre misure del decreto Aiuti
Tra le novità introdotte dal Governo, la possibilità per le banche di superare il limite numerico di cessioni dei crediti, rispondendo così alle richieste del settore edile in prospettiva del rilancio degli incentivi. Tra questi, il Superbonus 110%, che viene prorogato fino al 31 dicembre 2022 per le abitazioni unifamiliari. È stato inoltre incrementato di 100 milioni il Fondo per favorire l’affitto delle abitazioni.
Tra le proroghe, è stato esteso anche al terzo trimestre il bonus sociale per l’energia, che prevede sconti sulle bollette di gas e luce per le famiglie con Isee sotto i 12 mila euro o 20 mila se con almeno 3 figli.
Il decreto Aiuti ha inoltre stabilito la retroattività di questo bonus, che scatta con la presentazione dell’Isee.
Contributi sono infine previsti per le imprese che hanno ridotto il fatturato a causa della guerra, con l’aggiunta di un fondo da 20 milioni con cui il Ministero delle Politiche agricole erogherà somme a fondo perduto alle piccole e medie aziende agricole.
Alberto Minazzi