Un giovane ex detenuto diventa imprenditore. E arriva il mezzo dedicato. “Andare in carcere non è mai stato così facile”.
E’ stato detenuto nel carcere di Opera, a Milano, per quattro anni.
E tra le sbarre, più di ogni altra cosa, ha avvertito la mancanza dei propri familiari, in difficoltà nel raggiungere quel grande edificio fuori città senza una macchina e una certa disponibilità economica.
Opera, la più grande delle 208 carceri italiane, conta circa 1.400 detenuti.
Ma per raggiungerla, senza un’auto propria si possono spendere tra andata e ritorno anche 100 euro. L’alternativa per arrivarci, come indicato sul sito del Ministero della Giustizia, è prendere la metro, oltrepassare 9 fermate, successivamente altre dieci con un tram e utilizzare un altro bus ancora prima di arrivare finalmente a destinazione. O si può decidere di percorrere parecchi km a piedi.
Bruno, da carcerato a imprenditore
Bruno Palamara, 23 anni, ha così giurato a se stesso che, una volta uscito dal carcere, avrebbe fatto qualcosa di importante per agevolare gli incontri tra i detenuti e i loro affetti.
E una volta fuori ha concretizzato quella promessa dando vita a “41 bus”, un servizio di trasporto dedicato che vorrebbe diventare anche un punto di riferimento per una comunità che non ne ha.
Il progetto è pronto a prender il via nelle prossime settimane per le carceri di Opera (Milano) e Voghera (Pavia), ma potrebbe estendersi al resto d’Italia.
L’app che prenota viaggio e visite in carcere
In pratica, il giovane ha creato un’app con cui poter prenotare il viaggio dalla propria abitazione fino al carcere a un costo contenuto e tenendo conto degli orari previsti per le visite.
Grazie all’applicazione è possibile innanzitutto iscriversi al colloquio con il familiare detenuto tramite un link che rimanda a quelli ufficiali dell’amministrazione penitenziaria.
Online si prenotano poi un aereo per Malpensa o un treno per la stazione centrale.
All’arrivo si trovano a disposizione navette a prezzo modico per Opera o Voghera, le prime carceri da cui parte la sperimentazione.
“Andare in carcere non è mai stato così facile”
Il 41 bus andrà incontro soprattutto a esigenze di donne e bambini.
Mogli e figli che, spesso privi di mezzi, faticano a riuscire ad andare a trovare i propri familiari detenuti.
“Andare in carcere non è mai stato così facile“, ironizza il giovane Palamara trovando in questo slogan il messaggio del suo progetto.
Dietro a un viaggio mancato, lui lo sa bene, può esserci molta sofferenza. Che però ha trasformato in un ottimo stimolo per rimettersi in gioco nella vita, dove da carcerato si è trasformato in imprenditore.
L’iniziativa prevede di ricavare il 5-6% di commissioni sulle tratte dei trasporti grazie ad accordi con le piattaforme di vendita dei biglietti online e di ottenere dal 20% al 60% di ritorno su pulmann di proprietà o in leasing.