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Covid: green pass e mascherine al chiuso. Ecco dove

Covid: green pass e mascherine al chiuso. Ecco dove

Firmata dal ministro della Salute l’ordinanza con le regole in vigore dal 1° maggio

Addio al Green Pass (tranne alcune eccezioni, come il personale sanitario), ma non alle mascherine (almeno al chiuso), fino al 15 giugno, quando scadrà anche l’obbligo vaccinale per gli over 50.
Sono queste, in sostanza, le principali regole per contenere il contagio da Covid che resteranno in vigore in Italia anche dopo il 30 aprile, dopo la scadenza del decreto del 24 marzo.
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato infatti nella serata l’ordinanza con le nuove norme.
Le regole sono inserite anche in un emendamento al decreto “Riaperture”, approvato in commissione alla Camera, con l’ordinanza che dunque resterà in vigore fino alla conversione del decreto.

mascherine al chiuso

Mascherine al chiuso: ecco dove

Il principale pacchetto di novità è legato all’uso delle mascherine. La proroga dell’obbligo fino al 15 giugno non riguarda infatti tutti i settori.
Dal 1° maggio l’obbligo di indossare la mascherina verrà meno per chi si reca in negozi, supermercati, ristoranti, bar, banche, poste, uffici pubblici, stadi e spettacoli all’aperto.
In questi casi resterà in piedi solo la raccomandazione all’utilizzo.
Il vero e proprio obbligo di Ffp2 continuerà a riguardare invece i mezzi di trasporto pubblici (sia locali che a lunga percorrenza), la scuola (dai 6 anni in su, con la possibilità di usare però anche la chirurgica), gli ospedali e le case di ricovero (compresi i visitatori), i palasport , le discoteche e i luoghi di spettacolo al chiuso. Dunque i cinema, i teatri e le sale da concerto. Restano in piedi le esenzioni per gli under 6 e per chi ha patologie o disabilità incompatibili.
Sui luoghi di lavoro privati, l’obbligo di indossare dispositivi di protezione si lega ai protocolli condivisi tra imprese e sindacati e alla discrezionalità dei datori di lavoro.
Gli accordi dell’aprile 2020, rinnovati l’anno scorso, saranno ridiscussi nell’incontro in calendario per il 4 maggio.
In ambito pubblico, come specifica la circolare emanata dal ministro Renato Brunetta, è raccomandato indossare la mascherina Ffp2 anche dopo l’1 maggio.

Green Pass: dove rimane

Per accedere ai luoghi di lavoro, invece, non sarà sicuramente più richiesto ai lavoratori il Green Pass, così come vengono meno gli obblighi di controlli per i datori di lavoro.
Il certificato verde, infatti, decade dal 1° maggio.
Non sarà così più da palestre e piscine al chiuso per le  feste e i congressi, dalle discoteche, dai cinema, da bar e ristoranti al chiuso, per l’accesso agli stadi e agli spettacoli, nei treni o negli aerei.
Fanno eccezione alcuni casi.

Dove esibire il Green Pass

La necessità di esibire il Green Pass resta in vigore fino al 31 dicembre 2022 per medici, infermieri e personale delle strutture sanitarie, delle case di riposo e delle strutture di lungodegenza. Sarà richiesto anche a chi vi si reca in visita.

 

Il certificato resta inoltre necessario per i viaggi all’estero, mentre non sarà più necessario presentare il Passenger Locator Form (Plf) per chi entra nel nostro Paese.
“È ragionevole mandare in soffitta il green pass che ha esaurito il ruolo di “spinta gentile” alla vaccinazione, ma sarebbe una follia abolire l’obbligo di mascherina nei locali al chiuso, in particolare se affollati o scarsamente aerati, e sui mezzi pubblici”, commenta Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe.

Obbligo di vaccinazione e smart working

L’ordinanza del ministro della Salute non interviene invece su obbligo di vaccinazione e smart working semplificato.
Nel primo caso, resta fissata al 15 giugno la scadenza dell’obbligo vaccinale, a pena di una multa di 100 euro, per tutti gli over 50, oltre a forze dell’ordine, insegnanti e personale scolastico. Per medici e personale sanitario e delle Rsa l’obbligo invece durerà fino al 31 dicembre, con il mancato rispetto che impedirà lo svolgimento delle attività lavorative.
Nel settore privato, invece, sarà possibile utilizzare lo smart working in forma semplificata, senza cioè un accordo individuale tra lavoratore e datore di lavoro, fino al 31 agosto.

Covid: a che punto siamo

A giustificare la conferma della prudenza del Governo, i numeri aggiornati sul Covid in Italia.
L’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità, relativo alla settimana tra il 22 e il 28 aprile, evidenzia soprattutto un aumento dell’incidenza di nuovi casi ogni 100 mila abitanti rispetto alla settimana precedente (da 675 a 699).

Leggero incremento (dal 12% al 13%) anche nelle positività rilevate attraverso il tracciamento dei contatti, mentre scende dal 41% al 40% la percentuale di casi rilevati attraverso la comparsa di sintomi.

Sostanzialmente stabile (0,93 contro 0,91) l’Rt, scendono leggermente i tassi di occupazione dei posti letto ospedalieri: 3,8% (contro 4,2%) in terapia intensiva e 15,6% (rispetto al 15,8% del 21 aprile) . Restano 3 le regioni a rischio alto e 11 quelle a rischio moderato.

Alberto Minazzi

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