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Covid. Omicron, la variante che sfugge agli anticorpi

Covid. Omicron, la variante che sfugge agli anticorpi

Pubblicati i risultati di uno studio cinese. Da un “cocktail” di anticorpi la miglior soluzione per la terapia?

La pandemia da Covid-19 non è ancora finita.
Lo dicono le cifre: in Italia, nel bollettino del 26 aprile, altri 29.575 casi, 278 ricoveri ordinari e 146 morti.
Lo ribadice il fatto che il Governo sta finendo di definire le regole che ci accompagneranno dal prossimo primo maggio.
Lo sottolinea la ricerca scientifica, che non si è mai fermata per individuare le risposte più adatte a fronteggiare un virus che continua a mutare.
Perché ogni variante ha le sue caratteristiche, che il virus seleziona per eludere le barriere messe in campo dall’uomo.
A partire dal vaccino, a cui in Italia non si è sottoposto circa il 14% della popolazione complessiva (compresi gli under 12), con il 66% che ha ricevuto 3 dosi, il 18% che ha completato il ciclo primario e il 2% a cui è stata inoculata la prima dose. In vista del prossimo autunno, anche la strategia vaccinale va dunque perfezionata.
Basti pensare che Omicron, la variante al momento dominante tra tutte le sue sotto-evoluzioni, ha dimostrato di essere in grado di sfuggire ad alcuni anticorpi proprio grazie alle sue mutazioni. A evidenziare questa caratteristica di Omicron è il risultato dello studio cineseStrutture dei complessi di spike di Omicron e implicazioni per la neutralizzazione dello sviluppo di anticorpi”, pubblicato dalla rivista “Cell Reports”.

Omicron: lo studio cinese

La ricerca si è basata sull’utilizzo della microscopia crioelettronica per spiegare, attraverso il confronto con le precedenti strutture di anticorpi spike, come Omicron possa sfuggire alle terapie.
“L’alto numero di mutazioni spike – spiegano gli scienziati della ShanghaiTech University, della Nanjing University e della Chongqing Medical University – è responsabile dell’ampia evasione immunitaria dai vaccini e dai farmaci anticorpali esistenti”.
Gli scienziati hanno così fornito le prove dirette del fatto che “il legame dell’anticorpo è notevolmente attenuato dalle mutazioni di Omicron, liberando il picco per legare ACE2”.
È questa, insomma, una delle spiegazioni dei casi di “fallimento del vaccino, fuga immunitaria e aumento della trasmissibilità che non erano state precedentemente segnalate” in nessun’altra variante.

omicron

 

Il cambio di strategia

“Ipotizziamo – lancia la discussione l’articolo – che le numerose mutazioni emerse di recente si traducano in una capacità mantenuta di impegnare in modo efficiente ACE2 mentre sfuggono al riconoscimento neutralizzando gli anticorpi”. “Come riportato di recente – ricordano però gli studiosi – alcuni anticorpi terapeutici esistenti preservano la loro protezione contro Omicron”. E dallo studio è emerso che questi anticorpi si legano in regioni con meno mutazioni.
“Le informazioni strutturali sulla punta con anticorpi sia legati che non legati – prosegue l’articolo di Cell Reports – illustrano le potenziali strategie per la generazione di anticorpi terapeutici”.
È dunque importante ragionare su terapie di combinazione, veri e propri “cocktail” di anticorpi.
“Data la natura scivolosa dell’interfaccia spike-ACE2, che è altamente tollerante alle mutazioni, è probabile che le strategie di terapie combinate con anticorpi mirati a diversi epitopi di spike siano molto utili e di alto valore”, concludono i ricercatori.

Alberto Minazzi

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Tag:  Omicron