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Ucraina. Tutto il mondo reagisce agli orrori di Bucha

Ucraina. Tutto il mondo reagisce agli orrori di Bucha

Tra diplomatici espulsi e nuove sanzioni per la Russia, la risposta dell’Occidente al massacro dei civili

Nonostante l’orrore, ha assicurato il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelenskiy, le trattative per la pace con la Russia vanno avanti.
Ma le immagini e le notizie arrivate dalla città di Bucha, dove il Governo ucraino ha reso noto di aver trovato finora 300 civili che sarebbero stati barbaramente uccisi dall’esercito russo (anche se Mosca continua a negare il coinvolgimento), hanno inevitabilmente scatenato una serie di reazioni in tutto l’Occidente. E oggi, alle 10 americane (le 16 in Italia), Zelenskiy interverrà per la prima volta al Consiglio di sicurezza dell’Onu di New York.

Bucha
Il presidente ucraino Zelensky

Anche il Giappone introduce delle sanzioni

Si va dall’espulsione di diplomatici russi in quanto “persone indesiderate” decisa da Francia e Germania, Danimarca e Italia (dove ne sono stati espulsi 30 per “motivi di sicurezza nazionale”, ha annunciato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio) alle sanzioni finalizzate a limitare l’esportazione di beni di lusso in Russia annunciata dal Ministero del Commercio giapponese, dall’annuncio di un‘inchiesta per crimini di guerra da parte di Unione Europea e Stati Uniti, alla richiesta del presidente Usa Joe Biden di processare il presidente russo Vladimir Putin, a quella, avanzata dagli stessi americani e dal Regno Unito, di sospendere la Russia dal Consiglio dei Diritti umani.

La Russia sulle espulsioni: “la risposta sarà simmetrica”

Il vice capo del Consiglio di sicurezza, Dmitry Medvedev, ha mostrato fermezza di fronte alla decisione presa dalla Germania di dichiarare “persone non grate” 40 diplomatici e all’espulsione di “numerosi diplomatici russi” da parte della Francia.

Cremlino, Russia

“La risposta sarà simmetrica e distruttiva delle relazioni bilaterali. Se continua così, sarà opportuno chiudere la porta delle ambasciate occidentali”, ha scritto su Telegram.
Intanto, i membri dell’ambasciata russa in Germania, ritenuti appartenenti ai servizi di intelligence, dovranno uscire dal Paese entro 5 giorni.

L’Europa e le sanzioni sul gas

L’Unione Europea, intanto, sta continuando a lavorare sulle nuove sanzioni per la Russia: dallo stop all’ingresso delle navi russe nei porti a restrizioni sulle esportazioni.
Il ragionamento potrebbe essere esteso anche al blocco delle importazioni di carbone, petrolio e gas, che Zelenskiy aveva richiesto fin dall’inzio del conflitto e che, per ora, è stato adottato solo dalla Lituania. Una decisione, di cui dovrebbero discutere domani, mercoledì 6 aprile, anche i 27 ambasciatori degli Stati membri nella loro riunione, che per di più non trova allineati i diversi Paesi.

In discussione l’embargo al gas russo

L’Italia “non porrà veti su sanzioni al gas russo”, ha dichiarato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. Ipotesi di embargo al gas russo dichiarata “percorribile”, in un’intervista a “La Stampa”, anche dal ministro dell’Agricoltura, Stefano Patuanelli, che però auspica una reazione europea “comunitaria, senza egoismi, più rapida”. Possibilista anche la Francia, mentre la Germania ha frenato nelle ultime ore, dichiarando che “per il momento” la misura non è possibile. Ed è decisa la presa di posizione contraria dell’Austria.

Consiglio europeo

Bucha e gli orrori della guerra: Zelenskiy all’Onu

Di certo, la testimonianza di quanto avvenuto a Bucha, tra torture e fosse comuni in un’occupazione durata più di un mese, ha portato a un’accelerazione sul fronte delle sanzioni.
Anche in considerazione del fatto che il presidente Zelenskiy, i cui appelli sono stati accolti da Europa e Stati Uniti, ha sottolineato come in altre città, come Borodyanka, i civili uccisi potrebbero essere molti di più rispetto a questi primi 300.
“La fine della vostra vita sarà dietro le sbarre”, ha affermato, parlando a soldati e ufficiali russi, nel discorso tenuto nella notte.

bucha

Nel frattempo, l’offensiva russa non fa marcia indietro, come testimonia il bombardamento di Mykolaiv, dove sarebbe stato colpito, secondo lo Stato maggiore ucraino, anche un ospedale pediatrico con le vietate bombe a grappolo.
Delle uccisioni di civili Zelenskiy parlerà oggi all’Onu, sottolineando che “siamo interessati a un’indagine più completa e trasparente possibile”.
Intanto, il Cremlino parla di una “provocazione”, annunciando la presentazione di prove del non coinvolgimento dei soldati russi al Consiglio di Sicurezza.

Alberto Minazzi

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