Il lungometraggio è stato eletto Miglior Film internazionale
Parla anche italiano il film vincitore del Manchester Film Festival 2022 che si è svolto dal 12 al 20 marzo.
“Atlas” (2020) del ticinese Niccolò Castelli si è aggiudicato il premio di Miglior Film internazionale (Best International Feature).
In “Atlas” l’attrice bolognese Matilda De Angelis, premiata come migliore attrice al Taormina Film Festival, interpreta Allegra, appassionata di arrampicata, vittima di un attentato terroristico in cui persero la vita tre suoi amici. E’ la storia della sua lunga e dolorosa lotta per sconfiggere la paura verso gli altri.
Annientata da questo sentimento e dal desiderio di vendetta, si ritira nella sua solitudine per intraprendere un percorso contro se stessa che possa riportarla nuovamente a godere della vita. E’ in questo contesto che incontra Arad, un giovane rifugiato del Medio Oriente: la fiducia nel diverso rimane ancora un ostacolo.
Il film pluripremiato
Un altro importante riconoscimento per il lungometraggio, che ha già ricevuto il Prix Almicar du Jury Jeunes Al Festival du film italien di Villerupt in Francia; quello sempre come Miglior Film internazionale al Coronado Island Film Festival, USA; il riconoscimento per la Miglior attrice, suono e montaggio al Jaipur International Film Festival in India.
“Atlas” è una coproduzione internazionale tra Imagofilm Lugano, RSI Radiotelevisione Svizzera, Tempesta Roma e Climax Films Bruxelles attualmente disponibile su Sky Italia. Nel cast, con la protagonista Matilde De Angelis, lavorano Helmi Dridi, Nicola Perot, Kevin Blaser, Irene Casagrande e Anna Manuelli.
Com’è nato “Atlas”
A ispirare il regista Niccolò Castelli è stato l’attentato del 28 aprile 2011 al Café Argana di Marrakech, in cui morirono 18 persone, tra le quali tre giovani ticinesi.
«La necessità di scrivere questo film – spiega Castelli – è arrivata in un momento molto particolare. Proprio come succede con l’attuale pandemia che tocca molti aspetti della nostra vita, allora ebbi la sensazione che qualcosa si stesse insinuando nella nostra quotidinità senza più abbandonarci: la paura. Come molti della mia generazione, avevo la sensazione di vivere su un’isola neutrale, libera e felice, riparata dal resto del mondo. D’un tratto, però, ci siamo resi conto che non potevamo estraniarci dal tutto. Simo parte di questo mondo».
Proprio come accade alla protagonista del film.
Allegra assapora la libertà prima del drammatico evento che cambierà la sua vita mettendola di fronte a una realtà dura, nuda e cruda come lo sono le sue amate montagne.
«”Atlas” – sottolinea Castelli – è il tentativo di capire come sia possibile superare le nostre paure nell’incontro e nell’apertura verso il diverso. Per sentirci veramente liberi, come sulla vetta di un monte a contatto con il cielo, forse dobbiamo aprirci all’altro. In un momento in cui tutti anelano alla libertà, il film racconta di un grande sforzo per una su areale conquista».
Silvia Bolognini