Il presidente russo Vladimir Putin ha parlato alla sua nazione, oggi, dal palco dello stadio Luzhniki di Mosca, dove è stato celebrato l’anniversario dell’annessione della Crimea, avvenuta nel 2014.
Di fronte a migliaia di persone giunte con le bandiere e in molti casi, riferiscono le agenzie di stampa, con la “Z” appuntata sul petto, dal palco, Putin ha rimarcato “la giusta scelta” degli abitanti della Crimea “che hanno messo un ostacolo al nazionalismo e al nazismo che continua ad esserci nel Donbass”.
Putin: “Fermare il genocidio è l’obiettivo dell’operazione speciale”
“Abbiamo risollevato la Crimea dal degrado e dall’abbandono, dalle condizioni pessime in cui versavano – ha detto ancora Putin – Abbiamo fatto risorgere questi territori e sappiamo esattamente cosa fare adesso, come e a spese di chi e attueremo tutti i nostri piani. Non c’è amore più grande di dare la propria anima per gli amici. Kiev sta organizzando operazioni punitive militari contro il Donbass. Fermare il genocidio –ha concluso – è l’obiettivo dell’operazione speciale” in Ucraina.
I tentativi di mediazione
Nella mattinata, Putin ha avuto un colloquio telefonico con il cancelliere tedesco Olaf Scholz e in serata l’appuntamento è con il presidente francese Emmanuel Macron.
Lo scopo delle interlocuzioni è sempre quello di trovare una soluzione diplomatica alla guerra ma, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Tass, Putin avrebbe definito “irrealistiche” le proposte di negoziazione di Kiev.
Sempre nella giornata di oggi, un’altra importante telefonata è intercorsa tra il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il presidente cinese Xi Jinping per discutere dell’invasione russa dell’Ucraina. L’intento di Biden, ha rilevato l’agenzia Bloomberg riportando le parole del vice segretario di Stato Usa Wendi Sherman, è di far sì che il presidente cinese interceda con Putin affinché “metta fine a questa orribile guerra” e che “la Cina scelga il lato giusto della Storia”.
Impegnato a predisporre una proposta di pace da presentare al vertice Nato e al Consiglio Europeo del 24 marzo è anche il governo polacco.
L’Ucraina: “non accetteremo compromessi sulla nostra indipendenza, sovranità e integrità territoriale”
“Posso dire che il popolo ucraino – ha detto nel frattempo ai microfoni di Sky TG24, Andriy Yermak, capo dell’ufficio del presidente Zelensky – è pronto a discutere qualunque questione problematica, ma per noi la priorità è fermare il conflitto. Vogliamo che le truppe russe si ritirino dal nostro territorio e non accetteremo mai nessun compresso perché ciò corrisponderebbe alla cessazione della nostra indipendenza, sovranità e integrità territoriale. Per noi – ha concluso Yermak – è molto importante mostrare che la Nazione ucraina non si arrenderà mai, e che non darà a nessuno l’opportunità di prendere il nostro territorio, di prendere la nostra libertà, perché questa è nel nostro sangue”.
Consuelo Terrin