Cav, Ministero e Regione firmano un protocollo per studiare l’applicabilità in Veneto dell’ idea di Elon Musk
Un treno che vola. Non nel cielo, ma in un grande tubo sottovuoto, potendo arrivare, grazie alla levitazione magnetica, a una velocità oltre di 1.000 km l’ora.
Non è fantascienza, ma Hyperloop.
Cioè l’ennesima idea avveniristica e visionaria di Elon Musk che, dopo i pagamenti digitali, le auto elettriche e i viaggi privati nello spazio, potrebbe diventare davvero realtà.
L’idea di Hyperloop, pensata per cancellare le grandi distanze tipiche degli Stati Uniti, ha trovato ora terreno fertile anche in Italia. E in una realtà su scala decisamente ridotta, rispetto alle proporzioni americane, come il cuore pulsante del Veneto: la Padova-Mestre, dall’aeroporto Marco Polo di Tessera al casello di Padova Est, occhieggiando però anche a Verona.
Il protocollo d’intesa firmato oggi, in occasione dell’inaugurazione di Let Expo alla Fiera di Verona, dalla concessionaria autostradale Cav, dalla Regione e dal Ministero delle Infrastrutture mira proprio a questo: a valutare la fattibilità del progetto del più veloce mezzo terrestre calato nello specifico territorio di competenza della concessionaria.
L’accordo
“Il Veneto è la prima regione ad avviare una simile sperimentazione i cui vantaggi saranno trasversali – ha detto il presidente Luca Zaia presentando il Hyper Transfer, come si chiama la tecnologia che sarà testata – Ne trarranno beneficio le nostre 450 mila imprese e il nostro modello di distretto industriale diffuso, per il quale l’intermodalità e la connessione di reti sono cruciali, ma ne beneficerà anche il territorio in termini di sostenibilità e impatto ecologico ed energetico. Spero di vedere questo progetto, che rappresenterà una vera e propria rivoluzione, per il 2026″.
I tempi di realizzazione dello studio di fattibilità e di progettazione sono infatti di 45 mesi.
Il costo, complessivo della sperimentazione sul campo del prototipo è di 4 milioni di euro.
Ad anticipare la somma, sulla base dell’accordo odierno, sarà Cav, chiamata poi a gestire anche la prima fase.
Regione Veneto e Ministero, intanto, si occuperanno di reperire fondi sia a livello nazionale che europeo.
Più rapido che non si può
La velocità di Hyperloop è rivoluzionaria. Percorre 1223 km/h, con una velocità del suono di 1225 km/h.
Per rendersi conto, un aereo commerciale viaggia a 800 km/h e un treno ad alta velocità a 380 km/h.
Per contro, ha un bassissimo consumo di energia e un’elevata capacità di trasporto. E sarà prima di tutto proprio per il trasporto delle merci che sarà preso in considerazione, per poi estenderlo eventualmente anche a quello delle persone.
Firmato il protocollo, inizierà dunque la fase delle valutazioni. In caso di esito positivo, lo step successivo, demandato all’apposita commissione composta dai rappresentanti delle 3 realtà coinvolte, sarà quello di individuare chi realizzerà concretamente il prototipo in scala 1 a 1 di Hyperloop.
La realizzazione del progetto consentirebbe di perseguire almeno 5 importanti obiettivi. Si va dalla riduzione del traffico (in particolare di quello pesante) in circolazione sulla tratta autostradale a quella di tempi di percorrenza e consumi, con conseguente impatto sulla sostenibilità ambientale e sulla sicurezza stradale, fino al miglioramento delle interconnessioni tra le diverse città.
Hyperloop: il frutto di una grande visione
Il progetto Hyperloop, oggi marchio registrato, è nato nel 2012 dalla mente dell’inventore e imprenditore sudafricano, naturalizzato statunitense, Elon Musk.
L’idea di partenza era quella di riuscire a coprire una tratta ferroviaria di 560 km in appena 35 minuti.
Per favorire l’apporto dei massimi esperti, nel 2013 Musk rese il progetto “open source”, consentendone lo sviluppo in autonomia.
Quanto al treno vero e proprio, si ipotizza potrà essere composto da una serie di capsule di alluminio, lunghe 30 metri e pesanti 20 tonnellate, in grado di ospitare al proprio interno 40 passeggeri. Queste verrebbero in sostanza sparate all’interno di tubi d’acciaio sottovuoto, sopraelevati con piloni in cemento, sfruttando la levitazione magnetica su speciali sfere per raggiungere la massima velocità.
Da superare, secondo alcuni esperti, ci sarebbero il problema delle curve e quello di come intervenire nei tunnel in caso di guasti o incidenti, oltre al tema dei costi elevati.
Ma il progetto non si è fermato, arrivando già a febbraio 2021 in Italia con la società di venture capital e investimenti Alchimia Spa, scelta da Virgin Hyperloop One come unico advisor per il nostro Paese, e subito dopo con la presentazione a Bologna del “Dipartimento Tecnologie Hyperloop” della startup Hyperloop Italia. E, adesso, l’importante passo avanti in Veneto, con il supporto anche del Governo.
Ciao, questa frase “Percorre 1223 km/h, con una velocità del suono di 1225 km/h.” va un attimo rivista.
Buongiorno Michele,
rispondiamo volentieri alla sua precisazione, che ci consente probabilmente maggior chiarezza.
Sappiamo che la velocità del suono nell’aria non è immutabile, ma dipende da una serie di fattori, compresa la temperatura.
Il dato di 1225 km/h è quello che è stato fornito nel comunicato ufficiale della Regione Veneto in occasione della firma dell’accordo.
La frase va quindi interpretata in tal senso: Percorre 1223 km all’ora, quando la velocità del suono è di 1225 km/h.
Grazie per l’attenzione con cui ci legge.
In quanto a cose inutili e impraticabili siamo sempre pronti ad accogliere e spenderci soldi sopra anche se avrei una lunga lista di persone da infilare in queste suppostone
Quante case e terreni espropriati !!!!