Produrre il proprio fabbisogno energetico è già un risparmio. Produrne in surplus diventa guadagno
Grazie agli incentivi e ai bonus statali, moltissimi italiani stanno installando nella loro casa un impianto fotovoltaico.
L’energia ecosostenibile è il futuro: nel 2020 il 37% del settore elettrico degli italiani è stato soddisfatto da fonti rinnovabili e la percentuale è data a crescere sempre di più.
In questo periodo di aumenti, dove le bollette continuano a pesare sempre di più sul portafoglio, la rincorsa al risparmio è cosa comune a tutti.
Per diminuire o azzerare la bolletta elettrica ci sono comunque 2 soluzioni : risparmiare nei consumi o produrre il proprio fabbisogno energetico.
Pannelli solari e batterie di accumulo
Un impianto fotovoltaico, installato nel tetto dell’abitazione, sfrutta l’energia del sole e grazie a un inverter è in grado di convertire la radiazione solare in energia elettrica.
Questa soluzione azzera gli sprechi e diminuisce i costi in bolletta.
L’autoconsumo quindi permette al cittadino di avere energia “ a costo zero”.
Per efficientare al massimo l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico e sfruttare l’energia prodotta in qualsiasi ora del giorno e della notte, alcune aziende propongono di installare delle batterie di accumulo, dove l’energia extra prodotta e non utilizzata viene immagazzinata in batterie e viene consumata durante le ore di riposo dei pannelli solari (giornate nuvolose o la notte) .
Un impianto fotovoltaico comunque ha bisogno di manutenzione e la potenza dell’impianto diminuisce di prestazione nel tempo fino a quando non bisognerà sostituire i moduli (ma si parla di decenni).
L’offerta del Gestore dei Servizi Energetici
Tuttavia, e anche per questo le richieste di installazione di pannelli solari sono in crescita, il fotovoltaico rappresenta anche un guadagno.
Se infatti il tetto dell’abitazione ha spazio a sufficienza per ospitare molti moduli, si può installare un impianto abbastanza potente da creare un surplus di energia da poter vendere al GSE- Gestore dei Servizi energetici (ente a controllo Ministeriale).
L’energia prodotta e non utilizzata dall’abitazione viene dunque venduta alla rete, attraverso la stipula di una convenzione con il GSE, che assegna un valore dell’energia che verrà ceduta. Generalmente il valore dell’energia prodotta è pari al prezzo dell’energia della zona.