L’obiettivo è quello di cercare di risparmiare, visto che i costi del gas sono aumentati in modo importante.
Di questi tempi i call center delle aziende che forniscono energia scottano.
Tante le richieste, da parte dei cittadini, di contratti più vantaggiosi rispetto a quelli in essere, tante le proposte della concorrenza.
La guerra in atto tra Russia e Ucraina, inoltre, spaventa anche da questo punto di vista.
Molti, così, mettono, come si suo dire, “le mani avanti” cercando di bloccare il prezzo o puntando su forniture di energia derivanti al 100% da fonti rinnovabili.
Ed è qui che, però, bisogna stare attenti.
Cosa dicono le associazioni dei consumatori
L’avvertimento arriva dalle associazioni dei consumatori che, a proposito di queste proposte, informano che non è vero che si pagherà meno.
Il motivo è presto detto.
“Il prezzo della fornitura applicato al cliente finale – chiariscono – non è direttamente legato ai costi di produzione a monte”.
A determinarlo, infatti, è il “prezzo marginale”, ossia il prezzo di produzione più alto.
In Italia più del 40% dell’energia viene prodotta dal gas naturale
In Italia più del 40% dell’energia viene prodotta dal gas naturale (fonte IEA 2019), quindi, anche l’energia prodotta da fonti rinnovabili (20%) viene scambiata in borsa allo stesso prezzo.
Attenzione è il caso di averne anche in merito alle proposte di nuovi fornitori che propongono la propria come offerta migliore perché offrono un prezzo bloccato.
Certamente per qualche mese potrebbe esserlo ma, ricordano le associazioni dei consumatori, è bene tener conto del fatto che i fornitori “hanno facoltà di modificare le condizioni prima della scadenza contrattuale comunicandolo con tre mesi di anticipo”.
Se si opta per questa soluzione, quindi, è bene leggere ogni comunicazione e ogni nuova proposta con attenzione.