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Donne in azienda: in Veritas crescono e raggiungono ruoli apicali

Donne in azienda: in Veritas crescono e raggiungono ruoli apicali

E’ percepita per lo più come un’azienda “al maschile”. E nei numeri ancora di fatto lo è.
Veritas, la multiutility veneta di igiene ambientale, servizi urbani, energia e servizio idrico, una delle maggiori in Italia, con un fatturato di 431 milioni di euro e 51 comuni forniti, è un grande gruppo che conta oggi 3407 dipendenti.
Le donne rappresentano ancora solo circa il 20% del totale: sono 665.

Ancora poche ma buone

Ma molte occupano posizioni direttive e diverse, tra le nuove assunte, svolgono ruoli “tecnici” apicali.
Sono ingegnere, quadri, e operaie qualificate che, nel 59% dei casi, hanno svolto nell’ultimo quadriennio un percorso di crescita professionale che ha dato i suoi frutti.
Hanno lo stesso stipendio che percepirebbero se fossero uomini. E, anche se siamo nel 2022, ha un suo senso sottolinearlo, visto che il gender gup, ossia la differenza di trattamento economico, resta ancor oggi una delle principali disuguaglianze di genere nel mondo del lavoro.

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Veritas: obiettivo Certificazione per la parità di genere

“Veritas ha ottenuto nel 2021 la Certificazione Geeis diversity, il riconoscimento che premia le aziende e le organizzazioni che considerano elementi strategici la tutela e la valorizzazione delle differenze e l’inclusione – dice la direttrice delle Risorse Umane Chiara Bellon – Ora puntiamo alla Certificazione per la Parità di Genere. Partiamo da una solida base e pensiamo che questo sia un obiettivo importante, non solo per le donne dell’azienda ma per l’azienda stessa perché gli ambienti misti sono quelli in cui si genera maggior valore”.

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Il direttore delle Risorse Umane di Veritas Chiara Bellon

Le donne di Veritas quindi non sono solo sulle strade, impiegate nel servizio di igiene ambientale ma sempre più anche negli impianti, negli uffici tecnici, in quelli di direzione.
Hanno competenze e soft skills ritenute importanti nel lavoro, sanno negoziare, hanno creatività, pensiero critico, intraprendenza.
E trovano nell’azienda un terreno fertile in cui portare la propria esperienza professionale e umana.

Tra corsi di difesa personale e welfare

Le iniziative messe in campo negli ultimi anni, d’altra parte, sono numerose.
A partire dall’orientamento universitario, con Open day mirati  e finalizzati ad avvicinare i giovani dei licei, soprattutto le ragazze, a intraprendere discipline Stem (di area scientifico-matematica) che potrebbero rivelarsi utili per entrare in azienda, fino al welfare.
“L’azienda si avvicina ai propri dipendenti con politiche di benefit e agevolazioni sotto forma di beni e servizi che si sono rivelati importanti per migliorare le condizioni di lavoro – spiega ancora Chiara Bellon -. In particolare, per le donne sono stati organizzati dei corsi di autodifesa per coloro che sono impegnate nei servizi di igiene urbana con turnistica serale, è stato introdotto il “Progetto Penelope” con coaching individuale e sostegno psicologico per il rientro dopo la maternità e, già dal 2019, è attivo il progetto di prevenzione del tumore al seno con il Pink camper, un automezzo attrezzato posteggiato in azienda dove un medico specialista e un tecnico radiografo effettuano mammografia e visita senologica”.

 

La pandemia e i vincoli trasformati in opportunità

Rientra tra le politiche di welfare anche il contributo riconosciuto ai dipendenti, uomini o donne che siano, che iscrivono i figli ai centri estivi.
“Le iniziative Veritas per il benessere di tutti i dipendenti sono molte  – sottolinea Chiara Bellon, direttore del personale dal 2007 – Quando sono arrivata i dipendenti erano 1200. Oggi sono 3400. L’ambiente è ancora per lo più maschile ma le cose sono cambiate notevolmente negli ultimi anni e c’è sempre più spazio per le donne. Anche la pandemia, in qualche modo, ha favorito alcuni processi trasformando dei vincoli in opportunità”.
Tra queste, la nuova declinazione dello smart working e della flessibilità oraria, la conversione del premio di risultato in giornate di permesso retribuito, la banca del tempo solidale e l’apertura dello Sportello d’ascolto, con la possibilità di “instaurare una relazione di aiuto con uno psicologo iscritto all’albo” pronto a dare supporto in caso di necessità.

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La pandemia, d’altra parte, non è stata semplice da affrontare per l’azienda, sempre aperta e attiva, soprattutto sul piano della sanificazione. Da inizio pandemia ha contato 1102 addetti bloccati dal covid, 731 da novembre 2021. Cinque sono stati ricoverati in terapia intensiva, dalla quale sono fortunatamente usciti senza gravi conseguenze.

Consuelo Terrin

Un commento su “Donne in azienda: in Veritas crescono e raggiungono ruoli apicali

  1. Ottimo articolo. Che spinge all’ottimismo. Le quote rosa “per legge” non servono, anzi sono controproducenti. Basta dare ad ognuno/a le stesse opportunità, e le cose vanno avanti da sole.


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