Rendere fruibile un museo a ciechi e ipovedenti può sembrare un’impresa impossibile. Invece non è così. Grazie alle moderne tecnologie, si possono infatti creare percorsi tattili specifici destinati a chi non vede.
E non si tratta di discorsi astratti. Uno specifico progetto di realizzazione di 4 percorsi museali di questo tipo è già stato avviato a Palazzo Leoni-Montanari di Vicenza grazie alla collaborazione con Gallerie d’Italia, uno dei player culturali più importanti del Paese.
È solo uno degli esempi di come Prossimi, il nuovo ente del Terzo settore che è stato presentato pubblicamente a Venezia, utilizzi la tecnologia come strumento per promuovere la partecipazione sociale e abilitare nuove modalità di accesso alla cultura e alla conoscenza per i giovani e le persone in condizioni di fragilità e disabilità.
La maturazione del Terzo settore in Italia
“Il quadro generale in cui ci inseriamo – spiega Andrea Boscolo, uno dei soci fondatori e dei membri del Consiglio d’amministrazione della nuova impresa sociale – è quello di una maturazione del Terzo settore anche nel nostro Paese, come testimonia la storica apertura del registro degli enti che vi appartengono. Se il volontariato, in Italia, viene visto esclusivamente nell’ottica della gratuità, vi sono altre Nazioni, come gli Stati Uniti, in cui si è capito che anche in questo settore maggiormente sono finanziati i progetti, migliori possono essere i risultati”.
Uniamo associazionismo e impresa
L’obiettivo dell’iniziativa, quindi, è quello di stimolare anche da noi un cambiamento di mentalità, contribuendo a implementare sempre più la diffusione di una logica di impresa nel Terzo settore.
“Questa prospettiva – prosegue Boscolo – in Italia sta nascendo solo adesso. È per questo che abbiamo intravisto, insieme alla Camera di Commercio di Venezia, l’opportunità di partire a creare, attraverso un trait d’union più consolidato tra associazionismo e realtà d’impresa, una rete di imprese sociali all’interno delle quale inserire le buone pratiche già esistenti e, in prospettiva futura, appoggiarvi sempre più una serie di progetti articolati”.
Terzo settore e tecnologia digitale
Grazie al know how tecnologico maturato negli anni al Fablab Venezia, Prossimi mira a utilizzare il digitale per creare un’innovazione che sia aperta e condivisa, rispondendo in modo nuovo alle necessità contemporanee. In tal senso, sono state individuate 4 linee di lavoro: formazione, ambiente, cultura e sviluppo di modelli innovativi di lavoro, puntando su inclusività e partecipazione attraverso la creazione di un supporto alle fragilità. “Lavoriamo – riprende Andrea Boscolo – a stretto contatto con l’associazionismo già presente sul territorio, per provare a integrare e a dare un’ulteriore prospettiva di sviluppo ai loro progetti”.
Come si può riscontrare nella vita quotidiana di tutti, la tecnologia è insomma uno strumento abilitante: si tratta qui di declinarne l’applicazione al tema della fragilità. “Penso – esemplifica Boscolo – non solo ai già visti supporti per i ciechi in ambito museale, ma anche agli ausili per la disabilità nello sport o alla formazione in ambito scolastico. Sia di ragazzi con problemi comportamentali, attraverso supporti didattici per sviluppare le competenze che interessano loro, sia di soggetti fragili, come disoccupati o carcerati, ai quali insegnare, per esempio, a disegnare al computer o a fabbricare col laser. Con l’addendum della tecnologia, è infatti possibile creare supporti e ausili personalizzati così come trasferire competenze spendibili nel mondo del lavoro”.
Le prospettive
Prossimi affronterà quindi linee abbastanza corpose, con un progetto che il membro del Cda definisce “ambizioso”. “La tecnologia – spiega – ci dà la possibilità di connetterci sul web, all’interno del quale c’è una rete di attori tecnologici che ha sviluppato una grande sensibilità su questi temi a livello mondiale. Noi vogliamo prenderne il meglio e portarlo in ambito locale, ma anche italiano. Ci piacerebbe diventare noi stessi un’eccellenza, in grado di connettersi con quelle realtà che hanno già sviluppato all’estero queste tematiche”.
Del resto, anche il mondo universitario italiano ha cominciato a formare su competenze del terzo settore, dal sostegno al fund raising, rendendo il nostro Paese un’eccellenza a livello europeo. “C’è sicuramente – conclude Andrea Boscolo – il tema di lavorare con i formatori e le scuole, per cambiare approccio e creare una società più inclusiva fin dall’ambito scolastico, che va visto come lo snodo moltiplicatore rispetto alle nuove generazioni”.
L’impegno del Comune di Venezia nel Terzo settore
L’impresa sociale Prossimi è stata una dei vincitori del bando “Innovazione di Comunità” promosso dal Comune di Venezia all’interno del programma “La città SIcura di sé”, cofinanziato dall’Unione Europea. “Il Comune di Venezia – ricorda l’assessore alla Coesione sociale, Simone Venturini – da qualche anno ha voluto iniziare un percorso nell’ottica di un welfare generativo, di cui uno sbocco è il sostegno alle imprese sociali. Ed è qui che il nostro percorso si è incrociato con quello degli organizzatori di Prossimi”.
“L’ultima progettualità e la più complessa – ha proseguito Venturini – è quella che viviamo oggi: il tentativo di favorire la nascita di imprese sociali, cogliendo quello che la città offre in vari ambiti e mettendolo in una sorta di “frullatore positivo”. Ecco: Prossimi, che mette insieme innovazione, sociale e impresa, è uno dei risultati all’interno di un percorso che oggi inizia, visto che siamo intenzionati a continuare su questa strada”.