“Se i prossimi giorni si confermeranno i dati, dal 7 marzo, il Veneto sarà in zona bianca”.
È stato il presidente della Regione, Luca Zaia, a dare l’atteso annuncio.
“Da giallo a bianco cambia poco, perché è già stato tolto l’obbligo della mascherina all’aperto. Ma io spero che già da lunedì prossimo, quando cadrà il secondo anniversario dall’inizio dell’emergenza, si possa fare un bilancio finale”.
Il confronto su base annua
In vista dei primi 24 mesi di pandemia, il presidente del Veneto ha rispolverato i dati di un anno fa, per mostrare come la situazione in 12 mesi sia radicalmente cambiata.
“Nel primo anno di pandemia – ha sottolineato Zaia – sono morti 9.551 veneti, nel secondo 4.086. Considerando che i positivi sono decuplicati, possiamo dire che è stata evitata una strage”.
Poco centra, infatti, il boom dei tamponi (basti pensare che, in un anno, sono stati fatti oltre 15 milioni di test rapidi e più di 5 milioni di molecolari). Ciò che colpisce è soprattutto il rapporto tra nuovi positivi, ricoveri e decessi.
Con un’incidenza del 6,61% su 78.367 tamponi effettuati in 24 ore, i nuovi positivi sono stati 5.181. Alla stessa data del 2021 erano 638.
Ma questo non si traduce in più ricoveri (1.494 oggi contro i 1.518 dell’anno scorso) e soprattutto in più decessi.
I numeri del Veneto verso la zona bianca
Il parametro che sta trascinando ora il Veneto verso la zona bianca è in primo luogo la percentuale di occupazione delle terapie intensive, al 6,2%.
Ma anche l’Rt è sceso sotto 1 (esattamente a 0,92), con l’occupazione in area medica al 15,6% e un’incidenza di nuovi casi a 1.181 su 100 mila abitanti.
“Le curve – commenta il governatore – ci dicono che l’infezione sta regredendo, con i contagi che, toccato l’apice, stanno precipitando”.
E i modelli matematici citati da Zaia sono ancor più incoraggianti.
La proiezione a 7 giorni, con affidabilità al 95%, indicano 759 ricoverati in area medica (nel bollettino odierno sono 1.494, -18 nelle 24 ore) e addirittura soli 29 positivi al Covid in terapia intensiva (comprendendo i negativizzati sono ora 123, -5).
La vaccinazione
Se le cose sono andate e stanno andando in questo senso, secondo il presidente Zaia si deve al successo della campagna vaccinale.
I veneti che si sono sottoposti all’inoculazione sono oggi l’ 89,2% .
Le somministrazioni, pur adesso in calo (9.746 nell’ultima giornata), hanno infatti superato i 10,5 milioni, con oltre 3 milioni di booster e una percentuale del 32,9% di immunizzati anche nella fascia tra 5 e 11 anni.
La Regione, al riguardo, ha provato anche a quantificare una stima sul numero di persone tra 50 e 69 anni, cioè in età lavorativa, che non si sono vaccinate.
In Veneto, sarebbero 131 mila, di cui circa 54 mila che sono però guariti dal Covid. Anche se va considerato che non tutti vanno a lavorare in un luogo con altre persone (Zaia ha fatto l’esempio delle casalinghe) sono dunque 77 mila i potenziali non vaccinati sospesi da ieri dal lavoro.