I bonus per le assunzioni dei giovani sotto i 36 anni (ma anche delle donne con alcuni requisiti, come la condizione di disoccupazione da almeno 2 anni o un’età sopra i 50 anni e una disoccupazione da almeno 1 anno) vanno avanti.
Fino al 31 giugno 2022, la stipula di contratti a tempo indeterminato con gli appartenenti a queste categorie, tradizionalmente svantaggiate nell’accesso al lavoro e particolarmente colpite dalla crisi economica legata alla pandemia, continuerà a essere facilitata attraverso agevolazioni contributive per le imprese private, con una sostanziale riduzione del costo del lavoro.
Dopo la conferma nella Legge di Bilancio 2022, l’Inps, che gestisce le misure, ha comunicato infatti che la Commissione Europea ha dato l’ok alla proroga per ulteriori 3 mesi delle misure rispetto all’iniziale scadenza prevista per marzo.
Il bonus assunzioni under 36
Il bonus per le assunzioni dei giovani sotto i 36 anni prevede per tutte le aziende private un esonero contributivo totale per un periodo massimo di 3 anni (4 per Abruzzo, Molise, Sardegna, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia), relativamente ai dipendenti fino a 35 anni, mai assunti in precedenza con un contratto a tempo indeterminato, con cui è stato sottoscritto un nuovo contratto di lavoro di questo tipo.
Il bonus è cumulabile con l’incentivo per l’assunzione di lavoratori disabili o beneficiari dell’indennità di disoccupazione Naspi.
Come si può usufruire del bonus
Il tetto massimo del contributo previdenziale che il datore di lavoro non sarà tenuto a versare ammonta a 6 mila euro l’anno. Sono escluse dal sostegno alcune diverse modalità contrattuali, come stage, tirocini, contratti di apprendistato e lavoro domestico.
Le aziende che intendono usufruire dell’incentivo non devono aver effettuato nei 6 mesi precedenti licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo o licenziamenti collettivi di lavoratori con la stessa qualifica nella stessa unità produttiva. Tali licenziamenti non potranno avvenire nemmeno nel 9 mesi successivi.
Le modifiche apportate dalle ultime due Leggi di Bilancio
La misura è stata inizialmente introdotta nel 2017, poi rinnovata l’anno successivo dal “decreto Dignità” e dalla Legge di Bilancio 2021, che ha elevato la decontribuzione dal 50% al 100% e da 30 a 36 anni il limite di età dei lavoratori assunti.
La Legge di Bilancio 2022 ha infine esteso la platea dei potenziali beneficiari attraverso l’introduzione di un nuovo bonus per chi assume i lavoratori delle aziende in crisi.
Il messaggio dell’Inps e l’autorizzazione europea
Come ha ricordato l’ente previdenziale, gli esoneri, già previsti dalla Legge di Bilancio 2021, sono concessi all’interno del cosiddetto “Temporary Framework”. Ovvero del “Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del Covid-19” della Commissione Europea, che è dunque chiamata a dare la sua autorizzazione.
Questa autorizzazione, che ora è stata prorogata, riguarda nello specifico una serie di misure.
Quanto all’occupazione giovanile e a quella femminile, l’esonero dalla contribuzione comprende tanto le assunzioni, quanto le trasformazioni dei rapporti già in essere, con la stipula di un contratto a tempo indeterminato. È autorizzata inoltre la decontribuzione finalizzata al mantenimento dell’occupazione nelle regioni del Sud Italia.
Alberto Minazzi