I licei, nei loro diversi indirizzi, restano in testa alle preferenze degli studenti, scelti da più della metà dei neoiscritti alla scuola superiore.
Ma cresce l’interesse per istituti tecnici e professionali: non solo tra i maschi, tra cui quasi 1 su 3 decide di intraprendere questo percorso formativo, perché anche circa il 13% delle ragazze opta per questo indirizzo.
La regione Veneto, tra tutte, rappresenta un caso perché qui gli istituti tecnici (38,3%) sono, per preferenze, sempre più vicini ai licei (47,7%) e, sommati ai professionali (14%), li superano: 52,3% contro il 47,7%.
I dati emergono dalle prime indicazioni relative alle iscrizioni online per l’anno scolastico 2022/23 appena pubblicati dal Ministero dell’Istruzione.
Un sistema di iscrizione, quello tecnologico adottato dal Ministero, che ha soddisfatto il 91% degli studenti.
Licei: solo una lieve flessione
La quota di studenti che, nel passaggio dalla secondaria di primo a quella di secondo grado, hanno optato per uno dei licei (classico, scientifico nei suoi vari indirizzi, artistico, linguistico, delle scienze umane, musicali/coreutici ed europeo/internazionale) si mantiene sostanzialmente stabile, con solo una lieve flessione complessiva: dal 57,8% al 56,6%.
I licei scientifici sono scelti dal 26% degli studenti: lo scorso anno 26,9%, con un -1,1% (da 15,1% a 14%) dell’indirizzo tradizionale solo parzialmente compensato dai +0,1% dell’opzione Scienze applicate (ora al 10,1%) e dalle sezioni sportive (1,9%). Stabili licei musicali e coreutici (0,7%) ed europeo/internazionale (0,5%), perde un punto percentuale (da 8,4% a 7,4%) il liceo linguistico, mentre il classico passa nelle scelte da 6,5% a 6,2%.
Chi cresce: licei, tecnici e professionali
Oltre agli indirizzi specifici dello scientifico, vi sono comunque anche altri licei in crescita.
I licei Scienze umane, nel loro insieme, sono passati dal 9,7% al 10,3%, determinato dal +0,4% (per un totale del 6,9%) di quelli più tradizionali e dal +0,2% di quelli a opzione economico/sociale. E anche il liceo artistico fa segnare un +0,45, toccando il 5,5% del totale.
Il 30,7% di ragazzi e ragazze di terza media che si sono iscritti online alle superiori ha puntato invece sugli istituti tecnici. Lo scorso anno erano stati il 30,3%, con una crescita lieve (dal 20,3% al 20,4%) per gli istituti del settore tecnologico e leggermente più marcata (dal 10% al 10,3%) per quelli del settore economico.
Il maggior incremento percentuale (+0,8%) è però quello degli istituti professionali, ora al 12,7%.
Scuola: le scelte regione per regione
Il Miur ha pubblicato anche i dati suddivisi regione per regione (non risultano la Valle d’Aosta e le province autonome di Trento e Bolzano, dove il sistema scolastico è differenziato).
Il Lazio si conferma al primo posto per i licei, scelti dal 69,6% degli studenti, e in particolare per lo scientifico (22%) e il linguistico (9,7%).
La più alta percentuale, per il classico, è invece quella della Sicilia: 9,5%.
L’isola è prima (insieme ad Abruzzo e Basilicata, tutte allo 0,3%) per i licei meno scelti: le sezioni coreutiche dei licei musicali, attestate allo 0,1% su base nazionale.
La vocazione della Basilicata in tal senso è confermata dalle sezioni musicali (1,4%), mentre l’Abruzzo primeggia (13,2%) anche per lo scientifico opzione scienze applicate. Per le iscrizioni ai licei scientifici a indirizzo sportivo è invece prima (4,8%) la Sardegna, che registra il massimo di iscrizioni in percentuale (1,6%) anche ai licei europei/internazionali.
Gli altri primati, tra tecnici, professionali e altri licei
È invece il Veneto, con il 38,3%, la regione dove si punta di più sugli istituti tecnici. Il primo posto deriva soprattutto dalla scelta di quelli economici (14,8%), mentre è il vicino Friuli Venezia Giulia a primeggiare per gli istituti del settore tecnologico: 24,6%. E un’altra regione confinante col Veneto, l’Emilia Romagna, è al primo posto negli istituti professionali, con il 15,9%.
Tornando ai licei, il quadro si completa con l’artistico, dove la Toscana (7,1%) è davanti a tutti. Per quanto riguarda infine i licei Scienze umane, la percentuale più alta di iscritti online è quella degli studenti umbri (8,9%), ma davanti a tutti c’è la Liguria se si guarda a quelli a opzione economico-sociale.
Il tempo-scuola
Riguardo alle iscrizioni online alle primarie e alle secondarie di primo grado, il rapporto del Miur si è concentrato sulle scelte del tempo scuola.
Alle elementari, la maggioranza (47,2% medio, picco del 64.9% in Lazio) opta per un tempo pieno di 40 ore settimanali.
A chiedere un tempo scuola di 27 ore settimanali è poi il 31,6% del totale: soprattutto in Sicilia (62,8%), prima anche nella percentuale di richieste di 24 ore settimanali (4,2% nazionale, 7,4% siciliano).
Il 66,1% di studenti molisani delle primarie è invece per un tempo scuola fino a 30 ore settimanali (la media italiana è del 16,9%). E il Molise è primo anche per quanto riguarda le richieste di orario ordinario alle secondarie di primo grado; 95,2% (in Italia l’87,1%).
Scende al 9,6% la richiesta di tempo prolungato a 36 ore alle medie (16,7% in Basilicata) e al 3,4% a 40 ore (8,1% in Friuli Venezia Giulia).
Alberto Minazzi