Il 65,1% degli Italiani sarebbe soddisfatto se il Presidente della Repubblica uscente Sergio Mattarella decidesse di fare retromarcia, rispetto alla volontà espressa da mesi di non ricandidarsi al Colle, e alla fine venisse rieletto al Quirinale.
Al di là delle preferenze personali, però, il più probabile nuovo Presidente è ritenuto dal 18,8% degli intervistati il premier Mario Draghi.
Un dato che però contrasta con il 49,2% del campione secondo il quale, dopo l’elezione del nuovo inquilino del Quirinale, l’attuale presidente del Consiglio continuerà con il suo Esecutivo (altrimenti, per il 13,6%, ci sarà un nuovo governo tecnico sostenuto dalla stessa maggioranza), verso cui il 66,5% ha molta o abbastanza fiducia.
A fare il punto della situazione è il sondaggio Quorum/YouTrend per Sky TG24 svolto tra il 17 e il 20 gennaio su un campione di 804 maggiorenni e pubblicato poco più di 72 ore prima dell’avvio delle votazioni di lunedì 24 gennaio 2022 che porteranno alla nomina del 13° Presidente della Repubblica.
Il “favorito” per il Colle
Il dato più significativo, tra i molti messi in luce dall’indagine, è quello che conferma come, mentre fervono le trattative tra le diverse forze politiche, gli Italiani si stanno rendendo conto che manca ancora un orientamento assolutamente prevalente, in grado di mettere tutti d’accordo.
Che questa figura possa, sulla carta, essere prima di tutto quella di Mario Draghi è palese. Ma, al tempo stesso, questa soluzione va a cozzare contro il fatto che significherebbe privare il Governo della sua guida in un momento cruciale, in cui l’Italia sta riconquistando credibilità anche a livello internazionale.
Così meno di un intervistato su 5 pensa che, alla fine, i Grandi elettori si orienteranno in questa direzione. E solo il 16,8% del campione, pur a fronte di un 57,1% che sarebbe soddisfatto dell’elezione di Draghi, vorrebbe che Draghi diventasse Presidente della Repubblica.
Il 56,7%, invece, preferirebbe che rimanesse a capo del Governo.
Le altre ipotesi: giochi ancora aperti
Alle spalle di Draghi, nelle previsioni degli interpellati si collocano Silvio Berlusconi (che sarà eletto per il 14,1%) e Sergio Mattarella (11,1%).
Si scende invece decisamente per gli altri nomi proposti dai sondaggisti.
A superare il 4% sono solo Paolo Gentiloni (4,1%) e Maria Elisabetta Alberti Casellati (prima delle donne con il 4% tondo di chi prevede per lei un futuro al Colle).
Vengono quindi Marta Cartabia (3,8%), Pierferdinando Casini (2,4%), Emma Bonino (2,1%) e Giuliano Amato (1,7%).
Il restante 1,6% del campione ha puntato su altri nomi o non si è sbilanciato.
Le preferenze degli intervistati
La prospettiva cambia se si guarda all’opinione sui diversi candidati.
Oltre a Mattarella e Draghi, solo Gentiloni (38,3% contro 38,1% di insoddisfatti) vedrebbe con favore una sua elezione.
Per tutti gli altri nomi proposti, la quota di chi storce il naso supera quella dei soddisfatti.
La figura più divisiva è quella di Silvio Berlusconi (64,5% di insoddisfatti contro 25,7% di soddisfatti di una sua eventuale elezione), con il 29,6% dei favorevoli che lo apprezza per il suo ruolo di grande imprenditore, mentre il 42,5% non lo vorrebbe al Colle per le vicende giudiziarie.
Percentuali di insoddisfazioni alte anche nel caso di elezione di Casini (55,1% contro 21,6%), Moratti (54,9% a 17,3%) e Amato (50% contro 18,9%).
Anche Emma Bonino, pur quarta nel gradimento (32,2% di soddisfatti), fa segnare un 48,6% di insoddisfatti.
Gli altri quesiti
Quorum/YouTrend ha quindi posto agli intervistati una serie di altri quesiti relativi al Presidente della Repubblica.
Vi è un sostanziale equilibrio (47% contro 46,4%) tra chi ritiene che debba continuare a essere scelto dal Parlamento e chi invece preferirebbe un’elezione diretta dei cittadini. Il 67,9%, però, afferma l’opportunità che si arrivi alla scelta attraverso un accordo tra tutti i partiti.
Il 46,3% ritiene poi “abbastanza importante” che il prossimo Presidente della Repubblica sia una donna.
Anche se c’è un 32,5% che, al contrario, reputa questa possibilità “poco” o “per nulla” importante.
Guardando infine al passato, il Presidente più amato resta, per il 36,4%, Sandro Pertini, seguito da Sergio Mattarella (22,2%).
Covid: seggio “drive in” per i Grandi elettori positivi
Per risolvere il problema di come far esprimere il proprio voto ai Grandi elettori positivi al Covid o in isolamento (al momento sarebbero 34), il presidente della Camera, Roberto Fico ha presentato la proposta, approvata dai capogruppo a Montecitorio, di allestire un seggio “drive in” dedicato nel parcheggio di via della Missione, a pochi metri dall’aula parlamentare.
A tal fine, è però necessario un intervento del Governo. Anche perché, al di là della possibilità di entrare in aula, resta aperto il problema di come far arrivare a Roma coloro che, in base alle norme sull’isolamento, non possono uscire dal luogo in cui si trovano.
Alberto Minazzi