Sono due le emergenze sulle quali sono attese risposte dal Consiglio dei Ministri convocato giovedì 20 gennaio.
Una riguarda i nuovi ristori per le attività che sono state più colpite dalle nuove restrizioni introdotte con l’obbligo del Super Green Pass e la limitazione degli assembramenti. L’altro capitolo urgente da affrontare è l’aumento inarrestabile del costo delle bollette.
Un tema diventato fondamentale anche per la ripresa economica e per il quale è necessario un immediato intervento.
Le misure al vaglio contro il caro bollette
Quasi 10 miliardi di euro all’anno di tagli strutturali ai costi dell’energia, più un raddoppio della produzione nazionale di metano, passando da 4,5 miliardi di metri cubi all’anno a 8 miliardi.
Per mitigare l’impatto del caro bollette erano già stati stanziati 3,8 miliardi con la Legge di Bilancio ma gli ultimi aumenti impongono ulteriori sforzi. Che vanno in questa direzione.
Le misure allo studio sono contenute in un documento presentato dal Mite al premier Draghi durante le feste.
Nel decreto atteso per calmierare i costi un intervento dal valore di circa 1,2 – 1,3 miliardi deriverebbe dall’extra gettito dei proventi sulle aste Ets, vale a dire il sistema europeo per l’acquisto dei diritti a emettere la CO2 .
3 miliardi di euro all’anno potrebbero essere recuperati da un taglio dell’IVA e degli oneri di sistema sulle bollette; un altro miliardo e mezzo potrebbe essere ricavato dal taglio degli incentivi sul fotovoltaico e altri 1 – 2 da quelli sull’idroelettrico.
Una riforma del mercato delle rinnovabili, passando a una negoziazione a lungo termine, porterebbe poi un altro miliardo e mezzo. Un risparmio da quantificare arriverebbe anche dal raddoppio della produzione nazionale di gas senza aumentare il consumo. Ci sarebbero poi 1,4 miliardi di extra gettito fiscale nel 2021 dall’aumento delle accise sui carburanti, mentre sembra più complesso un taglio dell’IVA, che dovrebbe essere concordato con Bruxelles.
Necessaria una strategia strutturale
«Non credo che potremo tirare fuori soldi cash ogni trimestre per il caro bollette come abbiamo fatto finora – ha spiegato il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani -. Per calmierare le tariffe l’esecutivo ha sborsato 1,2 miliardi a luglio dello scorso anno e 3,8 a dicembre. Ma con i venti di guerra in Ucraina, la Cina che rastrella tutto il metano sul mercato per uscire dal carbone e le rinnovabili che stentano a decollare, il gas resterà caro a lungo. Così per il nostro Paese, come per tutti gli altri in Europa, è arrivato il momento di una strategia strutturale».
In attesa del CdM, un allarme è stato lanciato da Confindustria, secondo la quale il caro energia «mette a serio repentaglio il patrimonio industriale del Paese». L’impennata delle quotazioni del gas ha infatti fatto lievitare i costi energetici delle imprese industriali a 37 miliardi previsti per il 2022 rispetto agli 8 del 2019.
Nel mondo, i prezzi dei carburanti continuano a salire: il petrolio è ai massimi da 7 anni a 84,99 dollari al barile; il metano sulla piazza di Amsterdam è arrivato a 79,29 euro al megawattora.
I ristori
In Consiglio dei Ministri è atteso anche un nuovo pacchetto di sostegni per le attività particolarmente colpite dalle nuove misure anti Covid. Si conta su circa un miliardo per aiuti alle discoteche, al comparto moda e tessile, al catering. Risorse andranno anche al fondo unico per il turismo e dovrebbero esserci sostegni per il trasporto pubblico locale e per Regioni e Comuni, anche per voci come l’illuminazione comune.
Il contributo per le imprese dovrebbe essere a fondo perduto in base alla perdita di fatturato.
Silvia Bolognini