Nel corso della seduta del 23 dicembre, il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legislativo che istituisce l’assegno unico e universale per le famiglie con figli.
Tra le principali novità introdotte dopo le osservazioni emerse nel dibattito parlamentare, il testo definitivo incrementa da 50 a 80 euro mensile la maggiorazione prevista per i figli disabili tra 18 e 21 anni. Inoltre, è stato previsto che i genitori di figli disabili con più di 21 anni, pur percependo l’assegno, potranno continuare a fruire della detrazione fiscale per figli a carico.
L’assegno unico e universale
Il decreto introduce dal 2022 un nuovo beneficio economico mensile per tutti i nuclei familiari, senza la fissazione di soglie di reddito e compresi gli extracomunitari residenti in Italia da più di 2 anni, sostituendo le diverse misure attualmente in vigore. La misura concreta dell’assegno si lega però alla condizione economica della famiglia, sulla base dell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE).
A chi è destinato l’assegno unico
L’assegno decorre dal settimo mese di gravidanza ed è riconosciuto ai nuclei familiari per ogni figlio minorenne a carico e per ogni figlio disabile senza limiti di età. È inoltre riconosciuto in alcuni casi specifici a ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento del 21° anno.
In questi casi è cioè richiesto che il figlio maggiorenne frequenti un corso di formazione scolastica o professionale o un corso di laurea, oppure svolga un tirocinio o un’attività lavorativa con un reddito complessivo inferiore a 8.000 euro, o sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego, o svolga il servizio civile universale.
L’importo dell’assegno
Per le famiglie con Isee fino a 15 mila euro, che sono circa la metà del totale dei nuclei del nostro Paese, il beneficio riconosciuto è pari a 175 euro mensili per il primo e secondo figlio e 260 dal terzo in poi.
L’importo diminuisce poi progressivamente con l’aumentare del reddito.
In caso di non presentazione dell’Isee o di superamento dei 40 mila euro di reddito familiare annuo, l’assegno ammonterà a 50 euro.
Sono previste alcune maggiorazioni. E cioè per ciascun figlio con disabilità (minorenni o maggiorenni fino a 21 anni), per le madri di età inferiore a 21 anni, per i nuclei familiari con 4 o più figli e per i nuclei con secondo percettore di reddito.
Unico e universale: vale anche per le partite iva
L’assegno, già operativo in via sperimentale per i lavoratori autonomi, è universale nel senso che vale per tutti e non solo per i lavoratori dipendenti.
Non concorre alla formazione del reddito complessivo ed è compatibile con altre misure in denaro a favore dei figli.
Viene erogato dal mese di marzo (con pagamento ad aprile) dell’anno in cui è stata presentata la domanda a febbraio dell’anno successivo.
Come richiedere e ottenere l’assegno
La domanda per veder riconosciuto l’assegno ha infatti validità annuale, con necessità di rinnovo ogni 12 mesi.
Per il 2022, potrà essere presentata dal 1° gennaio, in modalità telematica all’Inps o presso gli istituti di patronato.
L’Isee potrà essere presentato fino a giugno, con in tal caso il diritto di recuperare quanto spettante da gennaio in poi.
Alle famiglie che percepiscono il reddito di cittadinanza, l’assegno è corrisposto d’ufficio insieme al reddito stesso e secondo le modalità di erogazione di quest’ultimo, sottraendo la quota prevista per i figli minori.
Sono circa 11 milioni gli assegni stimati dall’Inps, che riguarderanno circa 7,3 milioni di famiglie, con un beneficio medio annuo di circa 1.000 euro.
Alberto Minazzi