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Regione Veneto: il Rapporto Statistico 2021 interattivo

Regione Veneto: il Rapporto Statistico 2021 interattivo
Palazzo Balbi, sede della Giunta regionale del Veneto

Trasformare dati statistici in veri e propri beni digitali, facilmente accessibili a tutti online, dove ora è prevista anche una parte interattiva.
La comunicazione delle pubbliche amministrazioni cambia e il Veneto lo sperimenta ora con i numeri, sui quali fonda il suo racconto stimolando un confronto.
Il Rapporto Statistico 2021 “ Il Veneto si racconta. Il Veneto si confronta” è così il bilancio di un anno per molti aspetti diverso, oltre che mirato a un coinvolgimento diretto dell’utente.
La parte interattiva è suddivisa in due parti: la congiuntura, ovvero un bilancio socio economico dell’ultimo anno e due focus tematici che forniscono un quadro del Veneto in rapporto al PNRR.
Si tratta di due dashboard che di anno in anno si aggiornano con i dati sulla transizione verde e l’inclusione sociale della Regione.
Il Rapporto è incentrato sul tema delle prospettive a fronte della pandemia in corso, con particolare riferimento alle dinamiche di resilienza.
«Il clima di fiducia di famiglie e imprese è tornato ai livelli pre-crisi – si legge nel Rapporto Statistico -. La produzione nelle costruzioni e quella industriale hanno superato le aspettative, il commercio internazionale si sta ulteriormente sviluppando».
Una fiducia confermata dai numeri.  Da fonte dell’Ufficio Statistica della Regione Veneto e su dati Istat e previsioni Prometeia, la stima di crescita del Pil del Veneto per il 2021 è del 6,6%, contro il 6,2% nazionale. E per il 2022 la previsione è di un ulteriore +4%.
I dati pre-pandemia dipingono il Veneto come la terza regione in Italia per la produzione di ricchezza dopo Lombardia e Lazio: il 9,2% del Prodotto Interno Lordo nazionale del 2019 è stato realizzato in questo territorio.
Nel 2020, a trascinare la caduta del PIl è stata soprattutto la domanda interna, che ha però mostrato nel 2021 una crescita sia degli investimenti (+16,2%) che dei consumi delle famiglie (+5,0%).

 

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