Si è autodefinito “un nonno al servizio delle istituzioni”.
E, da buon nonno, il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha fissato un obiettivo, per questa fase della pandemia.
“Dobbiamo difendere la normalità che abbiamo raggiunto, senza nuove chiusure, continuando a garantire la scuola in presenza e una socialità soddisfacente”, ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi nel corso della conferenza stampa di fine anno all’Auditorium Antonianum di Roma.
Ma nel tradizionale incontro organizzato dall’Ordine dei giornalisti, il premier, sottoponendosi realmente a 360 gradi alle due ore di domande poste dai rappresentanti della stampa, ha trovato modo di fare anche un annuncio importante legato non all’emergenza sanitaria, ma all’economia italiana: “Possiamo dire con soddisfazione che oggi abbiamo raggiunto tutti i 51 obiettivi che l’Europa ci aveva posto per fine 2021 nell’ambito del Pnrr, per cui adesso si apre la fase che porterà alla successiva tranche di prestiti previsti”.
Covid: verso la Cabina di regia di domani
Il punto di partenza di Draghi, in ogni caso, si è legato ovviamente alle nuove misure che il Governo adotterà dopo la Cabina di regia per provare a contenere la nuova ondata di coronavirus.
“L’arrivo della variante Omicron – ha ammesso – ha aperto una nuova fase della pandemia, in cui i vaccini restano comunque lo strumento di difesa migliore dal virus, perché le evidenze scientifiche ci dicono che il vaccino funziona molto bene anche contro le nuove varianti. E il primo dei grandi risultati conseguiti è proprio quello di aver reso l’Italia uno dei Paesi più vaccinati al mondo”.
Domani, quindi, “discuteremo su cosa si può fare per rallentare la diffusione della contagiosità” ha anticipato Draghi, escludendo peraltro al momento espressamente un nuovo lockdown, anche per i soli non vaccinati.
Mascherine all’aperto, uso della FFP2 e non della semplice chirurgica sono due scelte che sembrano già prese.
“Non escludiamo poi e sarà oggetto di discussione come misura temporanea – ha aggiunto – l’applicazione del tampone anche per i vaccinati nel momento in cui la protezione indotta scende rapidamente, tant’è che discuteremo anche della ridefinizione della durata del Green Pass. Ogni decisione sarà comunque guidata dai dati e non dalla politica”.
Obbligo vaccinale e scuola
Draghi si è soffermato quindi anche sull’obbligo vaccinale. “Resta sempre di sfondo – ha detto – e non è mai stato escluso. Valuteremo l’eventuale estensione anche ad altre categorie: non so se questo avverrà già domani, ma, soprattutto se i dati continueranno a crescere, la discussione l’affronteremo comunque a brevissimo termine”. E, riguardo alla proroga dello stato di emergenza, l’ha definita “un atto di necessità e buon senso”.
Quanto a scuola e dad, il premier ha dichiarato: “Faremo di tutto perché questa esperienza non si ripeta. Ma, per riuscirci, è fondamentale prendere precauzioni anche a scuola: dallo screening, al testing, al tema della vaccinazione dei bambini”. “Io – ha aggiunto – non sono uno scienziato, ma sono incline a prevedere il peggio e, quindi, ad agire d’anticipo. E, per capire le linee d’azione e le priorità, orientando su queste l’azione di Governo, ho in mente i bisogni del Paese”.
Il futuro di Quirinale e Governo
Nonostante i ripetuti tentativi di farlo sbilanciare sul suo futuro, tra Palazzo Chigi e Quirinale, Draghi ha invece tagliato corto sul tema dell’elezione del nuovo presidente della Repubblica. “I miei intenti personali – ha detto – non contano niente: la responsabilità della decisione è interamente nelle mani delle forze politiche. L’importante è vivere il presente al meglio possibile ed è quel che cerco di fare”.
Riallacciandosi al suo saluto al presidente uscente Mattarella (“un messaggio d’affetto per una figura che ha svolto il suo ruolo con con dolcezza e fermezza allo stesso tempo”), ha aggiunto: “È l’esempio e il modello perfetto di come interpretare il ruolo di Presidente della Repubblica”.
Dopo aver ringraziato gli Italiani (“la responsabilità e la soddisfazione della ritrovata credibilità internazionale del nostro Paese credo che sia soprattutto loro. E questa credibilità può diventare un moltiplicatore delle nostre possibilità di successo”) e i partiti (“per l’azione di Governo è stato fondamentale il sostegno delle forze politiche”), ha quindi ribadito che “la responsabilità quotidiana dell’azione di Governo e la sua prosecuzione stanno nel Parlamento, che decide, ha deciso e sempre deciderà la vita dell’Esecutivo”.
Riguardo all’eventualità di elezioni anticipate, ha ammesso, è importante “per continuare l’azione di rilancio e crescita, che la legislatura arrivi al suo termine naturale”.
I temi economici
Insomma: a prescindere da quelli che saranno gli sviluppi a Roma nelle prossime settimane, il sostegno di una maggioranza parlamentare “più ampia possibile” sarà per Draghi la base imprescindibile.
“Consegnando in tempo il Pnrr e raggiungendo i 51 obiettivi, abbiamo creato le condizioni perché il lavoro in questa prospettiva continui, indipendentemente da chi ci sarà al Governo”, ha detto poi il premier confermando che “il Governo è pronto a sostenere l’economia in caso di rallentamento”.
Così come, riguardo al caro-energia, ha ribadito che “l’Europa è al lavoro, ma dobbiamo lavorare anche a livello nazionale, garantendo alle famiglie un sostegno anche oltre a quello già deciso”.
Quanto alla riforma delle pensioni, Draghi ha confermato il suo “impegno ad arrivare a un sistema sostenibile”.
“Dal debito pubblico alto – ha quindi risposto a un altro quesito – si esce essenzialmente con una crescita equa, sostenibile e forte, a cui il nostro Paese non è più abituato”.
Ma è soprattutto sul tema della crescente povertà che il presidente è stato risoluto. “Non c’è progresso o una vera crescita civile – ha rilevato – senza coesione sociale o se si lasciano indietro i poveri”.
Alberto Minazzi