La lista è lunga ed estremamente variegata. Ci sono 14 coleotteri, 12 lumache di mare, 9 formiche, 7 pesci, 6 scorpioni, 5 stelle marine, 5 piante fiorite, 4 squali, 3 ragni, 2 pennacchi di mare più un muschio, un ippocampo pigmeo e un lombrico ceciliano.
Sono le 70 nuove specie di animali e piante presenti sulla Terra che sono state identificate e registrate per la prima volta nel corso del 2021.
A caccia di biodiversità
Il bilancio, che arricchisce la possibilità di comprensione della biodiversità del nostro pianeta, è stato pubblicato come di consueto dai ricercatori della California Academy of Sciences di San Francisco. E riassume le scoperte effettuate quest’anno in foreste e deserti, profondità marine e altri luoghi inesplorati, di 5 continenti e 3 oceani.
Una dozzina di ricercatori hanno descritto le nuove specie, che saranno celebrate il 6 gennaio con un evento virtuale chiamato NightSchool.
I coleotteri delle Filippine
La particolarità del Pachyrhynchus obumanuvu, un coleottero scoperto a 914 metri di altitudine, in un piccolo lembo di foresta primaria sulle cime delle montagne boscose delle Filippine, è il colore.
Normalmente, questi tonchi o punteruoli sono di un solo colore.
Il coleottero filippino presenta invece una varia gamma di gialli e verdi iridescenti.
Gli scorpioni di Messico e Guatemala
Non vivono in deserti aridi come tanti loro consimili, ma sulle cime delle foreste tropicali di pianura, le 6 nuove specie di scorpioni di corteccia identificate in Messico e Guatemala.
La caratteristica più peculiare di uno di questi scorpioni, chiamato Centruroides catemacoensis, è poi quella di saper distinguere il fruscio dei venti da quello prodotto da un predatore in avvicinamento. E, al primo segno di una minaccia, lo scorpione si lascia cadere al sicuro nel suolo della foresta.
I lombrichi di Sao Tomè
L’isola di Sao Tomè, nel golfo di Guinea, può adesso vantare due tipi di ceciliani: una sorta di lombrico, anfibio scavatore senza arti, presente solo in questa parte del mondo, finora ritenuto riconducibile a un’unica specie.
L’equivoco nasce dal fatto che, circa 300 mila anni fa, l’isola fu divisa da una serie di colate laviche, separando gli animali indigeni, che si svono sviluppati autonomamente, per poi riavvicinarsi e ibridarsi nuovamente.
I cavallucci pigmei della Nuova Zelanda
L’oceano Pacifico, ed esattamente le scogliere sottomarine al largo della costa del Northland, in Nuova Zelanda, ospitano invece un nuovo cavalluccio pigmeo, “imparentato” con i cavallucci marini.
Si chiama Cylix (cioè “Calice”) tupareomanaia (nome riferito, per la prima volta, a una tribù Maori), vive mimetizzato tra le alghe coralline rosse ed è il primo nuovo genere di pipehorse segnalato in Nuova Zelanda da un secolo a questa parte.
Le stelle marine di Isola di Pasqua e Nuova Caledonia
Le isole di Pasqua, o Rapa Nui, e Nuova Caledonia sono l’habitat di 5 nuovi echinodermi: stelle marini, ricci e cetrioli di mare. Tra questi, la stella marina dell’indo-Pacifico “Uokeaster ahi”.
Il suo nome deriva, per la seconda metà, dal colore arancione brillante, che spicca sulla barriera corallina.
“Ahi”, nella lingua locale, significa infatti “fuoco”. “Uoke”, invece, si ispira alla divinità mitologica che, secondo la leggenda, sommerse il continente di Rapa Nui sotto il mare.
Altre nuove specie oceaniche
Tra i pesci cartilaginei più a rischio ci sono i pesci chitarra, simili a squali.
Due nuove specie di pesci chitarra a macchie blu sono state ora identificate a Madagascar e Socotra.
Sono invece 12 le nuove specie di lumache di mare scoperte, tra cui la Limacia inesae, identificata al largo della Penisola Iberica, nell’Oceano Atlantico.
Alberto Minazzi