Nel 2020, ha vinto il Covid. Quest’anno, invece, la pandemia determina un’altra “prima volta”: il Palio delle Repubbliche Marinare si disputerà infatti alle porte dell’inverno anziché, come da tradizione, in un giorno compreso tra fine maggio e inizio luglio, con le città che lo ospitano a rotazione.
L’appuntamento è per le 12.30 di domenica 19 dicembre, a Genova, sui 2 km del campo di regata allestito presso la fascia di rispetto di Pra’. Con il preludio del corteo storico del pomeriggio di sabato 18, quando oltre 320 figuranti in costume storico, un’ottantina per città, sfileranno per le vie del centro.
Il 65° Palio
I 4 Galeoni di Genova (bianco), Venezia (verde), Pisa (rosso) e Amalfi (azzurro) si contenderanno la 65^ edizione della regata, che sarà ospitata per la 17^ volta dal capoluogo ligure (le altre 4 città sono invece tutte a quota 16).
Sono state inoltre disputate alcune edizioni straordinarie: a Torino, Londra, Bari, Marina di Pisa, Noli e Siracusa, Montecarlo, Meta di Sorrento e La Spezia.
L’equipaggio vincitore, composto da 8 vogatori e 1 timoniere, si aggiudicherà il trofeo in oro e in argento realizzato dalla Scuola Orafa Fiorentina, attualmente detenuto da Venezia, vincitrice nel 2019. Un trofeo che, di anno in anno, viene poi rimesso in palio nell’edizione successiva.
L’albo d’oro
Il Palio delle Repubbliche Marinare si disputa dal 1956, quando, sulle acque dell’Arno, Venezia la spuntò sui padroni di casa di Pisa. La città lagunare, che festeggia quest’anno i 1600 anni dalla nascita, è prima per vittorie con 34. Seguono Amalfi (12), Genova (9) e Pisa (8).
Nelle ultime 3 edizioni disputate, solo Venezia, nel 2019, è riuscita a vincere in casa.
Nel 2018, a Genova, si impose Amalfi, mentre Genova vinse l’anno prima a Pisa.
L’ultimo successo toscano risale invece al 2010. L’anno prima dell’unica edizione in cui il trofeo non è stato assegnato, per la squalifica dei primi 3 equipaggi classificati e la scelta dell’allora sindaco, Giorgio Orsoni, padrone di casa, di rimettersi alla decisione dei quattro primi cittadini di annullare la gara. In quanto, affermò, “Venezia non può vincere in questo modo”.
La storia
La manifestazione sportiva, che ha l’alto patronato del Presidente della Repubblica, si ispira alla rievocazione storica istituita nel 1955. L’idea iniziale risale ad almeno una decina d’anni prima, lanciata dal cavaliere pisano Mirro Chiaverini. Nel 1949 fu organizzata a Pisa una riunione tra sindaci, con Venezia che, inizialmente contraria, alla fine decise di aderire.
I primi Galeoni, costruiti dalla Cooperativa Gondolieri di Venezia, furono varati il 9 giugno 1956, alla presenza del patriarca Angelo Roncalli, futuro papa Giovanni XXIII. Oltre che dal colore, le imbarcazioni vengono diversificate a seconda delle polene, montate a prua: il Leone alato per Venezia, il Drago alato per Genova, l’Aquila per Pisa e il Cavallo alato per Amalfi.
L’evoluzione delle imbarcazioni
Dagli iniziali scafi in legno, si passò nel 1983 a imbarcazioni in vetroresina e nel 1994 a Galeoni in kevlar e carbonio. Gli spazi interni sono divisi in 8 settori, ognuno con panca, pedaliera e scalmi per i remi. Le misure di questi ultimi sono state riviste nel 1983. Attualmente, i Galeoni sono lunghi 15 metri, larghi 1,7 e pesanti non meno di 760 kg.
Le panche non possono essere più larghe di 23 cm e anche per i remi, pesanti circa 6 kg, sono previsti dei limiti: 248 cm di lunghezza e 15,5 cm di larghezza della pala.
Alberto Minazzi