Si è spenta a 93 anni la regista Lina Wertmuller. E’ stata la prima donna nella storia ad essere candidata al premio Oscar come miglior regista con il film “Pasqualino Settebellezze”.
Arcangela Felice Assunta Wertmuller von Elgg Spanol von Braueich, questo era il suo nome di battesimo, era nata a Roma il 14 agosto 1928. Sposata con lo scenografo Enrico Job, ha vinto il premio Oscar alla carriera nel 2020.
Sin da piccola frequenta il mondo del cinema e del teatro e si iscrive all’Accademia Teatrale diretta da Pietro Sharoff, lavora in radio e televisione, e pone la sua firma nella prima Canzonissima e nel “Giornalino di Gian Burrasca” con Rita Pavone protagonista.
Il suo esordio come regista è nel 1963 con “I basilischi”, girato nei territori di Puglia e Basilicata, che si aggiudica la Vela d’argento al Festival di Locarno. Nel 1968, con il nome di Nathan Witch, dirige un western all’italiana con Elsa Martinelli dal titolo “Il mio corpo per un poker”.
Suo uno dei film italiani più conosciuti, “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare di agosto”, con Giancarlo Giannini e Mariangela Melato; un cult del cinema all’italiana che sottolinea la vocazione per la comicità sottile della regista.
Una donna libera, anticonformista, che ha saputo tenere alta la bandiera della cinematografia in Italia ”Sono andata dritta per la mia strada, scegliendo sempre di fare quello che mi piaceva” ha dichiarato una volta. E proprio così è stata la sua carriera: libera.
Cordoglio unanime è stato espresso dal mondo della politica e la Camera dei deputati le ha tributato un lungo applauso per ricordarla.