Con l’ok di Aifa, l’Italia si prepara alla vaccinazione contro il Covid anche dei bambini tra 5 e 11 anni, che dovrebbe partire poco prima di Natale.
Ci saranno quindi almeno 3 settimane circa di scuola in cui si continuerà con la situazione attuale, con tutti i rischi correlati. A partire da quello di dover ricorrere anche in quest’anno scolastico in maniera diffusa alla didattica a distanza.
Per consentire il più possibile lo svolgimento delle lezioni in presenza, anche il Ministero della Difesa è dunque sceso in campo per sostenere, con un sostanziale contributo all’attività di verifica e monitoraggio, il piano-scuola del commissario per l’emergenza Francesco Paolo Figliuolo.
Il piano di screening a scuola
Sono state giornate piuttosto convulse, le ultime, per quanto riguarda la strategia da adottare ai fini del contenimento del contagio da Sars-CoV-2 in ambiente scolastico. Dopo il passo indietro, nell’arco di appena 24 ore, riguardo alla messa in quarantena di un’intera classe a fronte della presenza di un solo caso di positività, la Presidenza del Consiglio ha rilanciato sull’attività di screening nelle scuole.
Verifica rapida dei casi
Palazzo Chigi ha quindi chiesto al commissario Figliuolo l’elaborazione di un apposito piano di intervento di tracciamento mirato a incrementare l’attività di verifica rapida di eventuali casi di infezione all’interno di classi o gruppi.
E la struttura commissariale, nell’attuazione del piano, ha trovato valido sostegno nel Ministero della Difesa, che ha subito individuato e messo a disposizione assetti militari coordinati dal Comando operativo di vertice interforze.
I laboratori e i team mobili
Il contributo del Ministero della Difesa prevede in particolare l‘impiego sistematico in rete degli 11 laboratori di biologia molecolare già presenti in 8 regioni, oltre al possibile dispiegamento di 2 laboratori mobili.
Dei laboratori, 2 si trovano a Milano (al Centro ospedaliero militare e all’Istituto di medicina aerospaziale) e altrettanti a Roma (al Policlinico militare Celio e, anche in questo caso, all’Istituto di medicina aerospaziale). Tra le altre città interessate, Padova, La Spezia, Ancona, Taranto, Cagliari e Messina.
I laboratori della Difesa, che si coordineranno con le Ulss per potenziare le strategie di screening già in atto, sono in grado di processare tamponi molecolari effettuati a domicilio da team mobili militari.
I 2 team diagnostici mobili previsti dal piano, che potranno diventare anche 3, sono posizionati a Civitavecchia. Su indicazione delle aziende sanitarie, potranno effettuare tamponi, sia rapidi che molecolari (in questo caso trasportandoli poi in uno degli 11 laboratori per farli processare), tanto a scuola che a domicilio.
Dad: a che punto siamo
Il Ministero dell’Istruzione ha intanto ufficializzato i primi dati, aggiornati al 20 novembre, sulla situazione attuale sul ricorso alla didattica digitale integrata.
Al momento, tra scuole primarie e secondarie di primo grado, il 2,6% delle classi delle elementari e l‘1,4% alle medie hanno dovuto attivare la dad. Un dato che si lega strettamente al deciso aumento di contagi tra i più giovani e in particolare tra quelli che non sono vaccinati.
“Ma la situazione – ha rassicurato la sottosegretaria all’Istruzione, Barbara Floridia – è sotto controllo. E la scuola in presenza resta prioritaria”. Un risultato che si potrà raggiungere se, al 95% di docenti vaccinati, si arriverà presto a una copertura anche di elevate percentuali di studenti. E un invito in tal senso, a partire da subito per i dodicenni e non appena sarà possibile anche per i più piccoli, è stato lanciato dal presidente dell’Associazione nazionale presidi di Roma, Mario Rusconi.
Alberto Minazzi