Quanti sono gli schermi (dalla televisione tradizionale agli smartphone, ai computer o tablet) nelle case degli Italiani?
Ben 119 milioni e 400 mila, mediamente 5 ogni famiglia.
Lo dice il quarto rapporto Auditel-Censis, dal titolo “L’Italia multiscreen: dalla Smart Tv allo schermo in tasca, così il Paese corre verso il digitale”.
Dal 2019, 7 milioni di schermi in più
Un processo di digitalizzazione già iniziato, ma che ha registrato una significativa accelerazione con la pandemia. Rispetto al 2019, sono infatti circa 7 milioni (il 6,2%) gli schermi che abbiamo aggiunto nelle nostre abitazioni.
Con gli smartphone (oltre 48 milioni) che fanno la parte del leone, ma a fianco di almeno 6 milioni di televisori (per tacere della quota dei 12 milioni riguardo ai quali non è possibile ricostruire la data d’acquisto…) che hanno almeno 10 anni.
Tv 2021: i numeri degli apparecchi
Le tv “tradizionali” sono presenti nelle case del 96,9% delle famiglie italiane, con solo 700 mila nuclei che non ne hanno nemmeno uno.
La percentuale più alta del totale (39,2%, pari a 9 milioni e 400 mila famiglie) ha 2 televisori, ma il 4,6% (1 milione e 100 mila famiglie) ne ha 4 o più. Oltre agli smartphone, crescono significativamente anche le Smart Tv, quelle dotate di connessione a internet, che nel 2021 hanno superato i 15 milioni, i computer collegati a internet (quasi 20 milioni) e i tablet (7,7 milioni).
I televisori obsoleti…
Dall’autunno 2021 è iniziato il secondo switch-off della tv italiana, dopo quello dal segnale analogico al digitale, che porterà nella prima metà del 2022 ad abbandonare la tecnologia utilizzata fino ad oggi.
Gli incentivi alla rottamazione, con relativi bonus, stanno favorendo la transizione, anche se la massa di apparecchi da sostituire è cospicua: ben 27,7 milioni, il 64,2%, posseduti da 12 milioni di famiglie (il 51,2% del totale). Di questi, 8,4 milioni, in mano a 3 milioni di nuclei, non sono nemmeno compatibili con il segnale HD, attivo dal 20 ottobre scorso.
La tv ai tempi di internet
Per converso, sono già quasi 4 milioni gli Italiani che utilizzano la Smart Tv anche per navigare in rete.
A essersi dotati di una connessione a internet sono 21,6 milioni di famiglie (il 90,2%, +3,6% dal 2019), contro 2,3 milioni che non ce l’ hanno. Anche se solo 14 milioni (il 59,4%, +6,2%) ha una connessione sia domestica che mobile.
Il 29,9% delle famiglie ha invece una connessione solo mobile: 7,2 milioni di famiglie, di cui circa 5 milioni si collegano solo con lo smartphone. Il 35,1% delle famiglie, pari a 8,4 milioni, non ha invece né un pc né un tablet: percentuale che interessa soprattutto gli anziani e sale addirittura al 72,8% tra le famiglie di livello socioeconomico basso.
Italia multiscreen
Il rapporto Auditel-Censis sottolinea che “la pandemia ha fatto decollare dotazioni e connessioni digitali, ma ha anche ridato forza e significati alla televisione per la sua capacità di fare informazione e intrattenimento di qualità”.
I dati sugli ascolti, dunque, certificano una crescita di audience e di tempo dedicato alla visione anche della cosiddetta “tv lineare”, basata su palinsesti tradizionali.
Ma c’è un fenomeno crescente e singolare: 7,3 milioni di italiani (+24,6%) guardano i programmi “in diretta” su internet anziché sul televisore. Di questi, 4,2 milioni lo fanno dallo smartphone, 2,7 dal pc e 1,2 dal tablet.
Tv sempre più “on demand”
L’evoluzione, comunque, è soprattutto verso una fruizione dei contenuti “on demand”, con la creazione di un palinsesto individuale per ogni utente.
Sono già oltre 24 milioni (+48,4% nell’ultimo anno) gli Italiani che si collegano a internet utilizzando le app, gratuite o a pagamento, per ottenere contenuti, filmati e programmi specifici, che vengono visualizzati più volte a settimana da 16,6 milioni di Italiani. La cosiddetta “digital life”, del resto, è un fenomeno sempre più “strutturale, che coinvolge tutti gli italiani”, evidenzia il rapporto.
Gli Italiani e internet
I dati di fruizione di internet, del resto, parlano chiaro.
L’85,6% degli Italiani con più di 4 anni d’età si è collegato almeno una volta alla rete e 44 milioni, il 76,1% (+8,9% dal 2019), lo fa con assiduità. Di questi, 42,5 milioni lo fanno da smartphone, anche se crescono quelli che utilizzano il pc portatile (quasi 14 milioni, +40,5%), il tablet (6,2 milioni, +19,6%) e computer fisso (4,4 milioni, +7%).
Tra i minorenni, il 79,2% di chi ha tra 4 e 17 anni si è collegato almeno una volta e il 64% in questa fascia lo fa con assiduità.
Di questi, 1,4 milioni sono bambini tra i 4 e i 10 anni, il 39,7% dei minori di quella età.
Tv e canone: nel 2023, fuori dalla bolletta
A proposito di televisione, nel 2016 la Legge di Stabilità dispose, riducendolo da 113 a 90 euro, l’addebito del canone Rai direttamente all’interno della bolletta elettrica.
Un “onere improprio” che verrà meno dal 2023, sulla base degli impegni presi dall’Italia con l’Unione Europea nell’ambito del Pnrr. Le nuove modalità di pagamento dovranno essere stabilite entro il 2022, cercando però di mantenere il risultato ottenuto nel 2016, quando gli evasori si ridussero dal 36% al 10%.
Alberto Minazzi