E’ un po’ l’apripista dello shopping natalizio e, secondo le stime dell’Osservatorio “eCommerce B2c” di Netcomm e Politecnico di Milano, che ha preso in considerazione il weekend lungo compreso tra il 26 e il 29 novembre, in Italia muoverà circa 1,8 miliardi di euro.
Il Black Friday d’Oltreoceano ha impiegato veramente poco tempo ad entrare nella cultura italiana diventando un appuntamento fisso per negozianti e compratori seriali.
Basta fare una ricerca su Google e sfogliare le miriadi di siti web dedicati al fenomeno per capirne la portata.
Dallo shopping online all’abbigliamento, fino a una nota azienda di wafer, riuscendo laddove i nostri saldi non sono mai arrivati, mettere del cibo in offerta per un evento globale, non c’è che l’imbarazzo della scelta.
I dati di Codacons
Ad andare a ruba, secondo gli esperti, saranno soprattutto oggetti di elettronica, hi tech e abbigliamento, gioielli, profumi e prodotti green.
Tra le tendenze, sembrano fare la parte del leone capi in lana e piumini da indossare tra la neve, anche se non mancano gli abiti da sera femminili ricchi di paillettes.
Secondo l’associazione dei Consumatori Codacons, il 39% dei regali che troveremo sotto l’albero saranno acquistati il 26 novembre.
Ben 27 milioni di italiani, infatti, sarebbero pronti a scendere nelle strade dello shopping in occasione degli sconti previsti nel giorno del Black Friday.
Ma saranno molti di più coloro che faranno acquisti online. Sempre secondo Codacons, ben il 61%.
Le origini, tra il nome e l’evento
L’evento in sé nasce nel secolo scorso, di pari passo con l’epoca dei consumi: negli Usa l’ultimo giovedì di novembre si celebra il giorno del Ringraziamento (quell’evento che nelle serie televisive americane sembra Natale ma non lo è e fanno la gara a chi cucina il tacchino più grande); il venerdì seguente si fa “ponte”, ovvero un altro giorno di vacanza. È in questa occasione che, col passare degli anni, le persone hanno preso l’abitudine ad assaltare i negozi che propongono scontistiche quasi esagerate, arrivando anche al 70/80%, dando il via a quello che poi è diventato shopping in vista del 25 dicembre. Via via il fenomeno si è ampliato e, complici gli e-commerce e il Covid, i periodi di promozione si sono allungati tra la settimana precedente o addirittura tutto il mese di novembre, per la gioia dei consumatori.
Un “colpaccio” andato male
L’origine del nome invece è ben più affascinante. Da un lato abbiamo leggende senza alcun fondo di verità legate alla tratta degli schiavi nel XVII secolo (e una probabile e relativa strumentalizzazione). Altra cosa sembra invece il caso realmente accaduto di venerdì 24 settembre, 1869: nel periodo precedente i broker Jay Gould e Jim Fisk provarono il colpaccio, comprando quanta più riserva aurea possibile dello stato americano, facendo aumentare i prezzi. L’obiettivo era rivendere tutto cercando il maggior ricavo possibile.
Ma il presidente Ulysses Grant intervenne, mandando a monte il piano e migliaia di statunitensi in bancarotta. Decisamente un “Black Friday”.
Il Black Friday della polizia di Philadelphia
La versione più vicina al vero pare provenga dalla polizia di Philadelphia degli anni Cinquanta: in quel periodo, il giorno dopo il Thanksgiving day, le forze dell’ordine si trovavano a gestire orde di acquirenti provenienti dalle zone suburbano, che congestionarono traffico e negozi. A questo, aggiungete lo storico match di football tra i militari di West Point e la marina militare di Annapolis del sabato, giocato nella fu-capitale americana da oltre un secolo. Occasioni di festa divenute portatrici di mal di testa per la polizia della metropoli, che definirono tale giorno “Black Friday”. Un accezione negativa che i commercianti tentarono di positivizzare in “Big Friday”, senza successo.
Dal Black Friday al Cyber Monday
Ma se non puoi cambiarne il nome, cambiane il significato: intorno agli anni Ottanta, l’intuizione decisiva.
Negozi e venditori iniziarono a far passare l’idea che “Black Friday” riprendesse il colore dei loro libri contabili, dove finalmente potevano segnare i profitti in nero dopo mesi di perdite scribacchiate in rosso.
Da qui l’escalation decisiva: il “Black Friday” iniziò a spopolare, diventando una vera e propria “festività”.
Ad esso si aggiunsero lo “Small Business Saturday”, occasione per la quale la gente è invitata ad acquistare ai mercati locali, e il più conosciuto “Cyber Monday” dedicato alla tecnologia e all’hi-tech.
Una spesa media di 400 euro a famiglia
Il resto è storia recente: i tempi corrono e il passato si integra con il presente, modellando il futuro.
L’avvento degli shop online e dell’e-commerce ha sviluppato esponenzialmente l’evento in termini quantitativi e temporali; il Covid ha fatto il resto, bloccando le persone a casa e rendendo gli acquisti online una consuetudine. Il Black Friday del 2021 sarà il primo post-pandemico, salvo imprevisti.
Le previsioni dicono di una spesa media, tra single e nuclei familiari, di 400 euro a testa, che coinvolgerà circa l’86% della popolazione. Se l’anno scorso, nonostante il lockdown, vi fu un aumento dei volumi commercializzati del 36%, quest’anno, tra sconti e parvenze di normalità, ci si prospetta un Black Friday ancora più Nero, per la felicità dei commercianti. E con buona pace dell’ordine pubblico.
Damiano Martin