Il campanello d’allarme, in vista della quarta ondata della pandemia da Covid, sta iniziando a suonare anche in Italia. Su tutte, è la situazione del Nord-Est a preoccupare di più, con un concreto rischio potenziale di alcune regioni, a partire dal Friuli Venezia Giulia, di tornare alla zona gialla ancor prima di Natale, per quando è atteso il picco.
Ma sotto il riflettore ci sono anche le Marche e Bolzano, la Calabria e il Veneto, Trento ed altre realtà che stanno facendo registrare numeri in crescita. E così il Governo sta allestendo la strategia futura, fatta in primis di green pass e terze dosi.
I numeri
L’aumento dell’incidenza più alto è quello della Sardegna, con un +70%, ma partendo da numeri bassi. Preoccupa così molto di più il +42% del Friuli Venezia Giulia, con contagi in crescita in particolare in provincia di Trieste e Gorizia. Vengono poi la Provincia autonoma di Bolzano (+36%) e quella di Trento (+35%), il Veneto (soprattutto Padova) e le Marche (+30%).
E poi singole province: Rieti, Catania, Siena, Siracusa, Forlì-Cesena e La Spezia. Se il trend verrà confermato, tra qualche settimana, per le situazioni più problematiche, tra cui rientra anche la Calabria, potrebbe così avvenire il temuto ritorno in “giallo”.
La strategia del governo
Il Governo sta dunque riflettendo su alcuni temi e strategie da mettere in campo per il contenimento del contagio.
Il Green Pass obbligatorio sul posto di lavoro, così, potrebbe arrivare all’estate, se non oltre.
Servirà però perfezionare il sistema dei controlli, visto che, come sottolinea Repubblica, dal 15 ottobre le sanzioni sono state solo 668 tra i cittadini e 234 tra datori di lavoro e titolari degli esercizi commerciali. E si potrebbe ragionare a un certificato solo per i vaccinati e non anche, come avviene adesso, per i tamponati.
Il ragionamento sulla vaccinazione degli under 12 è poi assolutamente aperto, così come la proroga dello stato di emergenza fino a fine marzo, anche se solo in caso di estrema necessità. Caldo anche il tema della terza dose, che potrebbe essere estesa a tutti, una volta completate le somministrazioni a fragili e anziani. Parrebbe invece escluso l’ipotesi di un lockdown per non vaccinati, come deciso dall’Austria.
Da ondina a ondata?
Prima ancora di ogni nuova decisione da parte delle autorità, come ha sottolineato il consigliere del ministro della Salute, Walter Ricciardi, a Sky Tg24, l’esito di questa nuova fase dipenderà dall’efficacia tracciamento dei contatti, in particolare in ambito scolastico e soprattutto dal rispetto delle misure di contenimento (da mascherine a distanziamenti) da parte di tutti.
“Dipende da noi – ha detto Ricciardi – se l’ondata pandemica sarà un’ondina. Ma, rispetto ad altri Paesi, siamo messi molto bene”. Se, infine, poco si può fare per limitare gli effetti causati dall’arrivo dell’inverno, resta del tutto attuale il tema della copertura vaccinale, specie considerando che tra gennaio e febbraio la maggioranza della popolazione arriverà ai 6 mesi dalla seconda dose, quando cala la protezione.
Alberto Minazzi
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