L’ok da parte dell’Agenzia Europea del Farmaco (Ema) è attesa tra alcune settimane.
Entro Natale, quindi il vaccino Pfizer, l’unico che finora ha già avuto il via libera dall’Agenzia americana del farmaco, dovrebbe essere approvato anche per i bambini dai 5 agli 11 anni. A essere interessata risulta una platea di circa 4 milioni di persone. Secondo la presidente della Società italiana di pediatria prof.ssa Annamaria Staiano non ci sono dubbi :«immunizzare anche i bambini è importante tanto quanto i più grandi».
Anticovid dai 5 agli 11 anni perché sì?
In attesa della decisione di Ema, sul tema si è aperto un ampio dibattito tra le forze politiche riguardo la legittimità di vaccinare anche i più piccoli. Secondo le valutazione fatte negli Stati Uniti da Fda, l’ente governativo che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici dipendente dal Dipartimento della salute e dei servizi umani e Cdc, importante organismo di controllo sulla sanità pubblica, gli effetti collaterali del vaccino per i 5-11 enni sono lievi.
«Si parla – sottolinea Staiano – di rare miocarditi e pericarditi che però si manifestano in forma leggera con risposta ottimale alle terapie convenzionali».
Ad avvalorare la necessità di vaccinare anche i più piccoli sono gli ultimi dati sui contagi dell’Istituto Superiore di Sanità.
Nel periodo dal 18 al 31 ottobre il 47% dei nuovi casi nella fascia 0-19 riguarda 6-11 enni; il 33%la fascia 12-19 enni; solo il 13% e il 7% rispettivamente tra i 3 e 5 anni e sotto i 3.
Le modalità di somministrazione
Per la fascia di età 5-11 enni sono previste due dosi a distanza di tre settimane: a 14 giorni dalla seconda il bambino è completamente immunizzato.
La principale differenza con il vaccino per gli under 12 sta nella dose per mettere al riparo dal virus. Per i 5-11 enni infatti è sufficiente un terzo della dose completa utilizzata per gli adulti.
Per quando riguarda l’efficacia, pur con una dose ridotta, è superiore al 90%. Il Ministero della salute è al lavoro per la campagna informativa con la Società italiana di pediatria e i pediatri.
In questi giorni lo stesso commissario straordinario per l’emergenza, il generale Francesco Paolo Figliuolo, ha parlato di un futuro allargamento dell’offerta vaccinale alla platea dai 5 agli 11 anni mentre si deve immediatamente procedere con la somministrazione della terza dose senza far trascorrere più di sei mesi dalla seconda dose. Da parte sua, il sottosegretario alla Salute Pier Paolo Sileri ha dichiarato «Se ci fosse già il via libera di Ema e avessi bambini in fascia d’età 5-11 anni li vaccinerei senza se e senza ma».
Vaccini ai bambini entro Natale?
A favore si esprime anche il direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova Matteo Bassetti: «Io lo raccomanderò. Certo ci vorrà un approccio morbido, però vaccinare questa fascia di popolazione aiuterà ad aumentare la sicurezza delle scuole soprattutto in ottica 2022. Avremo così dalle elementari alle superiori tutti gli studenti coperti».
Frena invece il microbiologo Crisanti secondo il quale «è meglio usare un eccesso di prudenza. Gli scienziati stanno dicendo che la dose di un terzo di Pfizer è efficace e sicura. Lavoreremo con i pediatri per parlare alle famiglie. Se tra i 12 e 19 anni siamo arrivati al 70%, per i più piccoli possiamo arrivare al 50%».
Per la somministrazione in Italia, dopo il via libera di Ema sarà comunque necessario l’ok anche da parte dell’Agenzia Italiana del farmaco (Aifa) e un documento del Ministero della Salute che dovrà soppesare anche rischi e benefici per questa fascia d’età.
Silvia Bolognini