Dal 18 al 31 ottobre, in Veneto, sono state riscontrate 175,8 nuove infezioni da Covid ogni 100 mila abitanti non vaccinati e 36,1 tra i vaccinati.
«Possiamo dire – ha chiosato il presidente della Regione, Luca Zaia, presentando i dati – che se si è vaccinati c’è l’80% di possibilità in meno di infettarsi. E che siamo in una pandemia di non vaccinati».
Veneto ancora bianco
Aggiungendo che «il Veneto chiude anche questa settimana in zona bianca», Zaia ha illustrato i dati con cui la regione si è presentata alla cabina di regia.
L’incidenza è a 75,3 nuovi casi ogni 100 mila abitanti, l’Rt a 1,1, l’occupazione ospedaliera, sia di terapie intensive che di area medica, al 3%.
«La situazione – ha commentato il presidente – è sotto controllo, ma non dobbiamo fare festa perché siamo sempre in pandemia. Adesso siamo preoccupati perché vediamo che c’è un atteggiamento un po’ di rilassamento. E non è uno dei dieci comandamenti scritti sulla pietra il fatto che il Veneto sia bianco. Andando avanti così, tra qualche settimana qualche viraggio di colore ci potrà essere».
Il raddoppio nelle terapie intensive
Tra i dati del bollettino quotidiano, se da un lato i nuovi positivi riscontrati sono 792, ma a fronte di oltre 100 mila tamponi (prevalenza allo 0,78%), i ricoveri salgono a 280 (+7), di cui 46 (+1) in rianimazione.
«Nell’ultima settimana – ha ammesso Zaia – c’è stato un incremento del 50% in terapia intensiva: se è un trend, comincia a preoccuparci». L’80% dei ricoverati in terapia intensiva e oltre il 66% in area medica sono non vaccinati.
Alle terapie intensive Covid si devono aggiungere altri 356 ricoverati nei reparti di rianimazione per altri motivi legati alla sanità ordinaria. «È vero – prosegue il presidente – che abbiamo 1.000 postazioni. Ma 400 sono già occupate. E non dimentichiamo che, per attivarne altre, dobbiamo prendere personale iperspecializzato da reparti, togliendo sanità a chi ne ha diritto».
Le vaccinazioni
La campagna vaccinale, comprese le prenotazioni per le prime dosi (ora attestate attorno a 1.200 al giorno), è arrivata intanto alla media dell’84,6% della platea di Veneti vaccinabili raggiunti. Le dosi inoculate hanno superato i 7,3 milioni e continua a spiccare la performance dei ventenni, arrivati all’83,2%.
«Se oggi – ha sottolineato Zaia – possiamo parlare da una Fiera (il punto stampa si è tenuto a Verona, ndr), dobbiamo riconoscere il merito a chi si è vaccinato. E non dobbiamo buttare via il lavoro fatto per andare a mangiare le castagne in piazza senza mascherina. Ce lo chiede la maggioranza dei Veneti».
Le terze dosi
A fare il punto delle somministrazioni di terze dosi è stata infine l’assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin.
«Stiamo crescendo molto – ha affermato – toccando anche punte giornaliere di 7 mila somministrazioni. Ma abbiamo messo in preventivo di crescere molto, dalla prossima settimana, perché arriverà ai 6 mesi dalla seconda dose la platea maggiore degli over 60».
Già da lunedì scorso, i medici di medicina generale hanno iniziato a proporre agli anziani la vaccinazione simultanea di antiinfluenzale e dose booster. Le novità delle ultime 24 ore, invece, riguardano la circolare ministeriale su chi si è vaccinato con Johnson&Johnson (circa 76 mila persone in Veneto) e chi si è vaccinato con sieri non riconosciuti da Ema e Aifa, che possono richiedere la terza dose con vaccini a Rna messaggero.
Alberto Minazzi